Il mondo del lavoro, gli ammortizzatori sociali, la crisi delle aziende e le sfide post pandemia sull'occupazione nell'intervista a Live In Firenze con il ministro del Lavoro Andrea Orlando, ospite di Marco Di Fonzo
Il mondo del lavoro, gli ammortizzatori sociali, la crisi delle aziende e le sfide post pandemia sull'occupazione nell'intervista a Live In Firenze con il ministro del Lavoro Andrea Orlando, ospite di Marco Di Fonzo.
A pochi giorni dallo sblocco parziale dei licenziamenti, che i sindacati nelle piazze chiedono a gran voce di scongiurare, il ministro del Lavoro Orlando, ospite di Sky Tg24 Live In Firenze assicura: “ci sarà un intervento del governo in tempo utile”, entro il primo luglio dunque. Non la proroga del blocco per tutti i settori, come vorrebbero Cgil, Cisl e Uil, ma una soluzione selettiva, per i mondi produttivi più in sofferenza e per le aziende in crisi. “Cerchiamo di capire esattamente dove si è usata più cassa integrazione, dove si è dovuto ricorrere di più agli ammortizzatori di carattere straordinario – spiega Orlando – e sulla base di questi proviamo a costruire degli strumenti che tengono conto di questi dati”.
Una mano tesa ai sindacati, dunque, all’insegna di un “dialogo sociale da rafforzare”, spiega il ministro del Lavoro, perché il rischio sociale "esiste, non va drammatizzato, ma è sbagliato rimuoverlo o negarlo come si è fatto nel dibattito pubblico. Il rischio esiste perché anche quando ci sarà la ripresa non è detto che porti con sé una proporzionale ripresa dal punto di vista occupazionale e non è detto che l'occupazione ritorni nei settori in cui si è perduta".
“Noi ci siamo siamo già mossi nell'ottica della selettività con il decreto Sostegni uno - chiarisce Orlando a proposito del nuovo decreto in arrivo all’inizio della prossima settimana – perché' abbiamo distinto tra aziende con e senza ammortizzatori sociali. Quindi è già stata fatta questa scelta e imboccata questa strada: credo che si possa ulteriormente sviluppare guardando ai settori che hanno sofferto di più, ai quali credo sia utile dare
un po' di tempo, banalmente per non avere contemporaneamente una serie di crisi che si piazzano in un momento in cui la ripresa non si è pienamente consolidata. Questa è la riflessione da fare e che stiamo facendo".
La partita chiave, di qui alle prossime settimane, sarà la riforma complessiva del sistema degli ammortizzatori sociali: “Sono convinto che entro il prossimo mese siamo in grado di produrre un testo condiviso – annuncia il ministro Orlando - faremo poi un passaggio definitivo dopo aver avuto un'interlocuzione con le forze sociali”. Poi bisognerà vedere "come far entrare in vigore la riforma e legarla alla legge di bilancio che la dovrà recepire", ha precisato il ministro. Sui fondi necessari per darle corpo, Orlando non si è sbilanciato: "Mi faccia prima parlare con il ministro Franco. Ho detto in più occasioni che credo che sia una proposta considerevole ma sostenibile".
Sarà poi centrale, nei prossimi mesi, il ridisegno delle politiche attive per il lavoro, sostenute anche dai fondi del PNRR. L'Anpal "sarà la struttura portante di questo processo, ma va rivista perché' le cose non hanno funzionato", mentre i navigator avranno "il riconoscimento per la selezione che hanno superato nei concorsi che le regioni stanno facendo per implementare i centri per l'impiego".
Davanti a oltre 5 milioni di persone in povertà assoluta, Orlando non liquida il reddito di cittadinanza e il reddito di emergenza: "Ho in mente una loro riorganizzazione e sistematizzazione, ma anche il riconoscimento del fatto che senza, la pandemia sarebbe stata ancor più drammatica".
Infine, due risposte sui temi più strettamente politici di questi giorni. Davanti allo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte dice: "La crisi dei 5s non è un
fatto auspicabile per nessuno, né per il governo, né per il Pd, né per il centrosinistra: mi auguro che si risolva positivamente". Ma poi aggiunge: “Se quel soggetto politico dovesse entrare in crisi - e non me lo auguro - ci sarebbe il tema di come si intercetta una domanda che non trova risposta nella rappresentata politica".
Quanto al ddl Zan nessun dubbio da parte di Orlando: "va approvato così com’è. Naturalmente bisogna ascoltare tutti, confrontarsi, se c’è qualche elemento di discussione che va introdotto bisogna dialogare con chi pone il problema, ma quella è una misura che va difesa".