Live In Firenze, Wright: tra le sfide del presente tutela democrazia

Cronaca

Liliana Faccioli Pintozzi

Colloquio con il Premio Pulitzer, tra l’11 settembre e la pandemia del 2020 che “non sarà l’ultima”

Tutelare la democrazia. Lottare contro il cambiamento climatico. Rafforzare la nostra umanità. Per Lawrence Wright sono queste le tre sfide di questo presente statico, che a volte ritorna passato e a volte si fa futuro.

Premio Pulitzer per “Le Altissime Torri”, il racconto di “come Al Qaeda giunse all’11 settembre”; autore di “Dio Salvi il Texas”, reportage da Trumplandia; e visionario, ma non profetico, scrittore di quel romanzo, “Pandemia”, scritto e pubblicato prima che Wuhan e Covid-19 diventassero famosi in tutto il mondo, Wright è l’uomo giusto per parlare di quello che è stato e di quello che potrebbe essere. Con le sue opere ha saputo centrare, prevedere, analizzare.

“Non faccio profezie ma faccio ricerche”, ha detto più volte. E nella sua ultima opera The Plague Year (a settembre in Italia per NR Edizioni) ha studiato gli ultimi 18 mesi, quel 2020 che ha cambiato la storia del mondo. “In ogni crisi c’è un’opportunità, e noi dobbiamo essere in grado di cogliere questa opportunità di cambiamento”; anche perché, è sicuro, “questa non è l’ultima pandemia che dovremo affrontare”, e i vaccini sono e rimangono centrali – anche negli Usa, dove i no-vax sono numerosi, e dove ancora pesa il giudizio scettico di Donald Trump.

Intanto, secondo Wright, il 2020 in un futuro più o meno lontano potrebbe anche perdere la sua eccezionalità; al contrario, a suo avviso, l’11 settembre rimarrà sempre e per sempre una data spartiacque e “il terrorismo rimane una sfida”, mentre la guerra in Afghanistan, 20 anni che vedranno la bandiera a stelle e strisce ammainarsi nelle basi nel paese il prossimo 11 settembre, è stata di fatto un fallimento.

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