Vittorio Sgarbi indagato, voleva vendere senza licenza una tela del '600

Cronaca

Inchiesta della procura di Siracusa sul critico d'arte per l'esportazione illecita del 'Concerto con bevitore', dipinto valutato 5 milioni di euro. Tra gli indagati anche la sua compagna storica Sabrina Colle

Si chiama “Concerto del bevitore”, è un quadro autentico attribuito al maestro caravaggesco Valentin de Boulogne dal valore commerciale stimato in cinque milioni di euro e potrebbe costare caro a Vittorio Sgarbi – qualora le indagini accertassero le sue responsabilità – averlo esportato illecitamente nel Principato di Monaco. Il critico d’arte e deputato della Repubblica, infatti, è indagato a Siracusa per l’esportazione illecita della tela insieme alla compagna storica Sabrina Colle. 

Le indagini che coinvolgono Sgarbi e la compagna Sabrina Colle

Secondo gli inquirenti sarebbero loro, infatti, i proprietari “o comunque i detentori” del dipinto, che i carabinieri del Comando tutela del patrimonio culturale hanno ritrovato in un appartamento nel Principato di Monaco. Secondo gli inquirenti Sgarbi avrebbe provato a vendere la preziosa tela del ‘600 del pittore Valentin de Boulogne pur non essendo in possesso dell’attestato di libera circolazione o licenza di esportazione. Per esportare all'estero opere d'arte, infatti, bisogna essere in possesso di questo attestato. I carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale lo hanno rintracciato e riportato in Italia dopo aver ricostruito tutte le fasi della vendita. 

Vittorio Sgarbi arriva per il vertice del centrodestra dedicato alla discussione sulle candidature alle prossime comunali, Roma 24 maggio 2021. ANSA/FABIO FRUSTACI

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L’esportazione illecita

L'illecita esportazione – scrivono i militari in una nota – aveva l'obiettivo di mettere in commercio il quadro sul mercato internazionale dell'arte, attraverso l'opera di mercanti e collezionisti, utilizzando uno stand espositivo presso una nota fiera internazionale. Al momento risultano indagate dalla Procura di Siracusa cinque persone le cui accuse vanno, appunto, dall'esportazione illecita al reato transnazionale in concorso. Sgarbi risulterebbe essere uno dei proprietari del quadro. L'opera sarebbe stata prelevata proprio dalla casa del critico d'arte a Ro Ferrarese e quindi consegnato a Montecarlo a una signora di Cagliari. Proprio questa donna avrebbe avuto il compito di piazzarla sul mercato internazionale. Quando Sgarbi è venuto a conoscenza del sequestro del quadro, ha fatto subito ricorso al tribunale del Riesame. L'udienza è fissata a luglio. 

Sgarbi sotto inchiesta per un’altra vicenda

Le indagini sul “Concerto del bevitore” sono collegate a un'altra inchiesta per la quale Sgarbi rischia il processo. Il critico d'arte è accusato di avere certificato come autentiche 32 opere di Gino De Domicinis pur sapendo che si trattava di falsi. Per Sgarbi l'inchiesta è "una totale invenzione. La mia posizione precisa è che si tratta di capolavori di De Dominicis e li autentico come mi pare. L'argomento non esiste. Il collezionista che le ha comprate è straordinario, di falsi non ce n'è neanche uno. In ogni caso io ho fatto delle perizie per opere che ritengo vere".

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