Barbara Corvi, annullata ordinanza di custodia cautelare per il marito

Cronaca

Il tribunale del Riesame di Perugia ha accolto l'istanza presentata dalla difesa dell'uomo, accusato di omicidio volontario, occultamento o soppressione di cadavere. La moglie era scomparsa il 27 ottobre del 2009 ad Amelia, in provincia di Terni

Sarà scarcerato Roberto Lo Giudice, il marito di Barbara Corvi, donna scomparsa il 27 ottobre del 2009 ad Amelia, in provincia di Terni. Il tribunale del Riesame di Perugia ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare notificata lo scorso 30 marzo all'uomo, accusato di omicidio volontario, occultamento o soppressione di cadavere. I giudici hanno accolto l'istanza della difesa dell'indagato nell'udienza che si è svolta martedì 20 aprile. Alla richiesta si era opposto il procuratore di Terni, Alberto Liguori, che coordina le indagini dei carabinieri. Le motivazioni della decisione verranno depositate entro 45 giorni. 

Intercettazioni ambientali agli atti

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Lo Giudice avrebbe agito per gelosia. Contro di lui ci sarebbero prove particolarmente rilevanti, tra le quali anche una serie di intercettazioni. In una una di queste l'uomo, parlando dell'omicidio della moglie, afferma: "Sì, c'entro pure io". In un'altra intercettazione, una persona al momento ancora ignota dice di essere convinta che il corpo della donna sia stato sciolto nell'acido. Anche il fratello di Lo Giudice, Maurizio, è indagato. Le indagini erano state riaperte a seguito di una interlocuzione con altre attività giudiziarie antimafia e si sono svolte con il contributo di tre collaboratori di giustizia.

 

Motivi passionali ed economici

Quanto al movente del presunto omicidio di Barbara Corvi, nella conferenza stampa tenuta il 30 marzo in occasione dell'arresto di Lo Giudice, è stato sottolineato che alla questione passionale si affiancano motivi economici, legati alle difficoltà dell'attività di ferramenta della coppia. Le indagini - è stato detto nel corso della conferenza stampa - hanno permesso di "smontare i depistaggi" di Lo Giudice per far credere che Barbara si fosse allontanata volontariamente. Gli investigatori sono convinti che la matrice dell'omicidio non fosse mafiosa. La vicenda sarebbe nata da una mentalità mafiosa, ma non da circuiti di mafia.

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