Foglietti con l'immagine di un feto e frasi offensive sono stati attaccati sulla porta della classe e sui corridoi. A denunciare l'accaduto un'amica della giovane: "Una mia compagna di classe ha abortito. Questo è quello che ci siamo ritrovati sulla porta della nostra classe e su quelle del nostro piano"
Insultata dai compagni di scuola dopo aver abortito. È successo a una studentessa di una scuola superiore di Piacenza, che si è trovata attaccati sulla porta della classe e sui corridoi dei biglietti con disegni e frasi offensive contro di lei. È una sua compagna a denunciare l’accaduto con tanto di foto: “Questo è quello che ci siamo ritrovati sulla porta della nostra classe”.
"Questo è quello che ci siamo ritrovati sulla porta"
“Una mia compagna di classe ha abortito. Questo è quello che ci siamo ritrovati sulla porta della nostra classe e su quelle del nostro piano – ha scritto la sua compagna condividendo le immagini dei foglietti con immagini di un feto e frasi offensive - Mi viene da vomitare e vorrei prendere a ceffoni tutti quei sfigati che hanno fatto sta cosa, fanno veramente venire il vomito”. E allega al post denuncia le immagini con frasi come: "io feto, tu aborto" o "questo eri tu".
Avviata un'indagine interna
La dirigente scolastica avrebbe intanto avviato un’indagine interna per individuare i responsabili dell’accaduto. Ma è arrivato il sostegno anche da parte di molti ragazzi dell’istituto: “Tutto questo succede nel mio liceo sulle porte della mia classe e del mio piano. Spero che chi ha fatto questo veda il post e si renda conto di quanto si debba vergognare”, ha scritto un’altra compagna.
La solidarietà di "Non una di meno"
Nel frattempo è giunto il supporto di “Non una di meno – Piacenza”, che ha commentato l’accaduto sulla sua pagina Facebook. “Dopo più di 40 anni dalla 194 siamo ancora in un Paese dove la libertà di scelta viene additata e giudicata – si legge nel post dell’associazione - Dove devi sentirti in colpa per la SCELTA che fai”. Poi si conclude esprimendo vicinanza alla studentessa: “Alla ragazza tutta la nostra solidarietà e il suo pieno diritto di restare anonima”. E infine: “Fuori gli obiettori da scuole e ospedali! Fuori gli obiettori dalle nostre vite!