Covid, bozza monitoraggio Iss: "L'Rt scende a 0,84". In calo per la seconda settimana
È quanto emerge dal report settimanale di monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Tutte le regioni, tranne il Molise, hanno indice di trasmissibilità Rt puntuale sotto 1. Inoltre, "si continua a osservare una diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni". Anche l'occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica. Ma “l'epidemia resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento dei casi nelle prossime settimane è possibile”
Per la seconda settimana consecutiva in Italia cala l’indice Rt: da 0,97 a 0,84. Lo dice la bozza del report settimanale di monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità
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Il periodo di riferimento del monitoraggio è quello compreso tra il 18 e il 24 gennaio
Lo speciale
"L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici - si legge nel report - è stato pari a 0,84 (range 0,75 - 0,98), in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l'uno"
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Una Regione, il Molise, ha un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/Province autonome hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno
Tutte le regioni tranne il Molise, quindi, presentano un indice di trasmissibilità Rt puntuale sotto 1. Lo scorso monitoraggio le regioni con Rt superiore a 1 erano state 10. Per il Molise viene indicato un Rt di 1.51 (era 1.38)
Questo il quadro degli Rt puntuali regione per regione: Abruzzo 0,81; Basilicata 0.91; Calabria 0.82; Campania 0.97; Emilia-Romagna 0.77; Friuli-Venezia Giulia 0.68; Lazio 0.73; Liguria 0.87; Lombardia 0.84; Marche 0.88; Molise 1.51; Piemonte 0.82; PA Bolzano 0.8; Pa Trento 0.56; Puglia 0.9; Sardegna 0.81; Sicilia 0.98; Toscana 0.95; Umbria 0.96; Valle d'Aosta 0.82; Veneto 0.61
Inoltre "si continua a osservare una diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni (289,35 per 100.000 abitanti vs 339,24 per 100.000 abitanti)"
Il report prosegue spiegando che tuttavia "l'incidenza è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti"
"Il servizio sanitario - si legge ancora nella bozza - ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate"
Non mancano le aree critiche: "Nella settimana di monitoraggio rimane molto alta l'incidenza nella Provincia Autonoma di Bolzano (582,75 per 100.000 dal 18 al 24/1)"
Va precisato che anche questa settimana il dato di incidenza bisettimanale non è pienamente confrontabile con il periodo precedente a causa dell'estensione dal 15/1/2021 della definizione di caso a test antigenici rapidi
Tuttavia "il calo osservato evidenzia una diminuzione reale dell'incidenza, dato che il periodo degli ultimi 14 giorni comprende più giorni dove sono stati inclusi anche casi diagnosticati con solo test rapido antigenico"
Scende il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o di aree mediche sopra la soglia critica. Ora sono otto, vale a dire quattro in meno rispetto alla settimana precedente
Si è osservato così un "miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di regioni a rischio basso"
Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (contro quattro la settimana precedente), 10 con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto) e 10 con rischio basso
L'Umbria è l'unica Regione che registra una classificazione complessiva di rischio "alta", per tre o più settimane consecutive. Lo evidenzia la tabella relativa agli indicatori per la valutazione del rischio allegata al monitoraggio settimanale della cabina di regia. L'indice Rt della Regione, invece, è pari a 0.96 (0.9-1.02).
Anche l'occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica, al 28%
Diminuiscono i ricoveri in rianimazione, da 2.487 a 2.372, e nelle aree mediche, da 22.699 a 21.355
Restano tuttavia "forti le variazioni regionali, con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza, impongono comunque misure restrittive"
"L'epidemia - si legge nel report - resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale"
L'attuale quadro, si legge nelle bozza di monitoraggio settimanale, "impone comunque incisive misure restrittive. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile"