Il responsabile del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano: “In questo momento avremmo dovuto attenderci un ulteriore calo dei ricoveri, e non si osserva. Speriamo di non vedere una ripresa” dei contagi “a gennaio, ma le avvisaglie ci dicono che probabilmente la vedremo”. E aggiunge: “La situazione dovrebbe essere ben diversa per favorire al massimo una campagna vaccinale che è assolutamente fondamentale e strategica”
Il numero delle vittime del Covid è “l’ultimo parametro purtroppo che cala nelle curve, ma è anche un indicatore del fatto che ci sono ancora molti malati gravi ricoverati nei nostri ospedali. Non siamo fuori dal problema”. A dirlo, ospite a Sky TG24, è Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, che aggiunge: “La situazione non è tale da consentirci di dire che tutto quanto può essere svolto più liberamente, non è così” (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - OK DELL'EMA AL VACCINO MODERNA).
“Le avvisaglie ci dicono che vedremo una ripresa del fenomeno a gennaio”
Secondo Galli, “in questo momento avremmo dovuto attenderci un ulteriore calo dei ricoveri e non si osserva”. C’è il timore “che l’aver permesso troppo precocemente che si potessero svolgere una serie di attività ha finito per causare quella che rischia di essere una ripresa del fenomeno a gennaio. Cosa che speriamo di non vedere, ma che le avvisaglie ci dicono che probabilmente vedremo”.
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“I tempi per la vaccinazione di massa saranno più lunghi del previsto”
“La situazione dovrebbe essere ben diversa per favorire al massimo una campagna vaccinale che è assolutamente fondamentale e strategica - continua Galli - È evidente che al di là dell’ottima notizia di Moderna, i tempi non solo sono lunghi per ottenere una vaccinazione di massa, ma saranno anche più lunghi di quanto previsto e auspicato”.
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“Non vedo la differenza tra riaprire le scuole il 7 o l’11”
Alla domanda poi se avrebbe riaperto le scuole superiori il 7, Galli risponde: “Assolutamente no, dobbiamo prendere atto del fatto che anche le scuole superiori hanno un ruolo nel movimentare gli spostamenti delle persone e questo, in questo momento, è qualcosa che non ci possiamo permettere. Sento parlare dell’11, non vedo quale differenza ci possa essere tra il 7 e l’11”.