Strage di Bologna, per la Procura generale oltre i Nar coinvolta varia destra eversiva

Cronaca

I pm bolognesi: altre formazioni come Terza Posizione e Ordine Nuovo erano a conoscenza del piano terroristico. Il 27 novembre udienza preliminare

Una delle risultanze messe in luce dal lavoro della Procura generale, titolare dell'inchiesta sui mandanti della strage di Bologna del 2 agosto 1980, sottolinea come l’azione terroristica avrebbe visto impegnati personaggi provenienti da varie formazioni della destra eversiva dell'epoca: Terza Posizione e Ordine Nuovo, uniti per lo stesso obiettivo, alimentati e cementati da un fiume di denaro, di fronte al quale evaporano le diversità ideologiche (LE FOTO DELLA STRAGE).

I pm: esponenti di Terza Posizione a Bologna nel giorno della strage

Domani alle 9.30 è prevista in tribunale a Bologna l'udienza preliminare, che vede a giudizio, tra gli altri, Paolo Bellini, ex di Avanguardia Nazionale, accusato di concorso nell'attentato. Per i magistrati della Pg bolognese alla stazione non erano presenti soltanto i Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, ma anche due esponenti di Terza Posizione: Sergio Picciafuoco, già assolto nel 1996 in via definitiva per la strage, quindi non più punibile, ma sul quale grazie ai nuovi accertamenti ora sarebbe possibile rivedere il giudizio espresso. E poi Luigi Ciavardini, militante prima di Terza Posizione (Tp) e poi dei Nar, che nel periodo immediatamente successivo all'attentato, grazie all'intervento di Roberto Fiore, suo superiore di riferimento in Tp, venne ospitato da un altro membro della stessa formazione di estrema destra, concittadino e amico d'infanzia di Picciafuoco. 

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La procura di Bologna: Ordine Nuovo a conoscenza del piano stragista

La terza organizzazione, Ordine Nuovo, secondo i magistrati, invece, fu coinvolta quanto meno perché conosceva il progetto stragista prima della sua realizzazione. Secondo la Procura ciò emerge dalle dichiarazioni che Vettore Presilio, legato all'estrema destra, rilasciò dal carcere nel luglio 1980 al magistrato di sorveglianza di Padova, Giovanni Tamburino, sull'imminente attuazione di un progetto stragista da parte della destra eversiva. Del resto, sentenze che hanno trattato la vicenda del 2 agosto 1980, hanno acceratato che Vettore Presilio ebbe le informazioni da Roberto Rinani, militante della componente veneta-padovana di Ordine Nuovo. Inoltre, secondo l'indagine, Avanguardia Nazionale, altra formazione di estrema destra, rappresenterebbe l'anello di congiunzione tra il vertice finanziario organizzativo della strage di Bologna, costituito dal binomio Licio Gelli-Federico Umberto D'Amato, e Paolo Bellini, militante operativo di Avanguardia Nazionale.

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