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Covid e scuola, Azzolina: "Al lavoro per riportare gli studenti in classe quanto prima"

Cronaca

Con un post su Facebook, la titolare dell'Istruzione smentisce che "al ministero si dà ormai per scontato che anche a dicembre tutti gli studenti resteranno a casa". E sul tema interviene il presidente dell'Associazione nazionale presidi Giannelli: "Con la didattica a distanza si potrà andare avanti per un po', ma non è pensabile finire l'anno scolastico così. Sarebbe un prezzo altissimo"

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Tiene ancora banco la questione del ritorno in classe per gli studenti in didattica a distanza, in vista del Dpcm di dicembre che potrebbe allentare le restrizioni previste per commercianti e ristoratori. Secondo quanto riporta La Repubblica, c'è la "timida" ipotesi di riportare in classe "dal 9 dicembre" gli studenti delle "prime classi superiori e delle quinte". Ma, aggiunge lo stesso quotidiano, "il mondo dell'istruzione si sta apprestando a un rientro di licei, tecnici e professionali per giovedì 7 gennaio". Sul tema è intervenuta proprio la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che con un post su Facebook ha smentito che "al ministero si dà ormai per scontato che anche a dicembre tutti gli studenti resteranno a casa". Anzi, spiega di stare lavorando "per riportare quanto prima in classe studentesse e studenti che al momento stanno facendo didattica digitale a distanza" (COVID, GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

La situazione attuale

Al momento, in tutto il Paese, le scuole secondarie di secondo grado sono chiuse. E nelle zone rosse anche i ragazzi di seconda e terza media hanno dovuto rinunciare alle lezioni in presenza. In un'intervista a La Repubblica, il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli ha definito tale situazione "una sconfitta per il Paese". "Con la didattica a distanza si potrà andare avanti per un po', specie con i ragazzi più grandi. Ma non è pensabile finire l’anno scolastico così: sarebbe un prezzo altissimo", spiega. Giannelli spinge per lo svolgimento delle lezioni in presenza, senza però pregiudicare la salute: "La sanità territoriale deve essere messa in condizione di intervenire con rapidità nelle scuole, dalle materne alle superiori".

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