Covid, monitoraggio Iss-ministero Salute: "Situazione grave, Rt nazionale a 1.5"
Nel report riferito alla settimana 12-18 ottobre e aggiornato al 20 ottobre, si spiega che l'epidemia in Italia è in "rapido peggioramento". Serve dunque "una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone", dato il "raggiungimento imminente di soglie critiche dei servizi assistenziali". I focolai attivi nel nostro Paese sono 7.625, di cui 1.286 nuovi. I DATI

La situazione dell'epidemia di coronavirus in Italia evidenzia segnali di criticità dei servizi territoriali e del "raggiungimento imminente di soglie critiche dei servizi assistenziali". Lo rileva il monitoraggio Iss-ministero della Salute, aggiornato al 20 ottobre, relativo alla settimana 12-18 ottobre

RT NAZIONALE 1.5 - L'evidenza di casi in rapido aumento, con Rt nazionale di 1.5 nel suo valore medio, indica una situazione "complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale, con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni/PA italiane"

RAPIDO PEGGIORAMENTO - Nel report si legge che l''epidemia è in "rapido peggioramento" e "compatibile complessivamente con un scenario di tipo 3 con rapidità di progressione maggiore in alcune Regioni italiane". Infatti, "si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni e Province autonome italiane"

TERAPIE INTENSIVE - Nella settimana 12-18 ottobre, spiega il report, si è osservato a livello nazionale "un importante aumento nel numero di persone ricoverate: 7.131 vs 4.519 in area medica e 750 vs 420 in terapia intensiva rispettivamente nei giorni 18/10 e 11/10"
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SOGLIA CRITICA - Aumentano dunque i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni e Province autonome sopra il 10%. Se l'andamento dovesse mantenere il ritmo attuale, "esiste una probabilità elevata che numerose Regioni e Province autonome raggiungano soglie critiche di occupazione in brevissimo tempo"

RIDURRE LE INTERAZIONI FISICHE - Nel report si legge che "sono necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone", affinché si possa "alleggerire la pressione sui servizi sanitari". Servono inoltre "restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità"

SI RIMANGA A CASA - Nel monitoraggio, si sottolinea che è "fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie". Si legge inoltre che "è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine"

FOCOLAI ATTIVI - Il report rileva che sono 7.625 i focolai attivi in Italia, di cui 1.286 nuovi. Per la prima volta in undici settimane è in diminuzione il numero di nuovi focolai: nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 4.913 focolai attivi di cui 1.749 nuovi. La diminuzione, si legge, "è probabilmente dovuta al forte aumento di casi per cui i servizi territoriali non hanno potuto individuare un link epidemiologico"

Infatti, sono stati "segnalati 23.018 casi non associati a catene di trasmissione note (contro 9.291 la settimana scorsa), che corrisponde al 43,5% del totale di casi notificati questa settimana". Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (106 su 107)
FOCOLAI A SCUOLA - Il report evidenzia che questa settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, anche se la trasmissione intra-scolastica appare ancora limitata (3,5% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione)

FOCOLAI IN FAMIGLIE - La maggior parte dei focolai (81,7%) si verifica in ambito domiciliare, che "al momento rappresenta un contesto di amplificazione della circolazione virale e non il reale motore dell'epidemia", si legge nel report