Open the Box, il progetto che porta la cultura digitale a scuola

Cronaca

Al via la prima edizione del nuovo format educativo ideato da Dataninja per contribuire a colmare il divario digitale nella scuola italiana e insegnare alle nuove generazioni a informarsi in maniera più consapevole

Imparare a informarsi correttamente attraverso un meme o un’immagine virale. Scoprire cos’è l’intelligenza artificiale attraverso i filtri di TikTok o i video suggeriti da YouTube. Riconoscere le fonti affidabili, anche quando ci si trova di fronte a un grafico o una tabella di dati. Sono questi gli obiettivi di Open the Box, il nuovo progetto di media e data literacy ideato da Dataninja per le scuole superiori, che ha l’obiettivo di raggiungere 500 docenti e 10mila giovani in tutta Italia in tre anni. Il progetto, di cui Sky Tg24 è media partner, arriva nel momento in cui è forte il dibattito sulla didattica a distanza e torna a essere obbligatorio l’insegnamento di educazione civica che, per la prima volta in Italia, prevede anche lezioni dedicate al fact-checking e alla data literacy (LO SPECIALE SCUOLA).

Come funziona

Open the Box si rivolge in prima istanza a docenti delle scuole superiori, ma anche a educatrici ed educatori, giornalisti e giornaliste interessate a svolgere laboratori nelle scuole superiori o in altri contesti educativi (associazioni, festival, eventi). A loro mette a disposizione dieci percorsi di apprendimento gratuiti, già pronti da portare in classe e organizzati intorno a tre tematiche: disinformazione, social media, intelligenza artificiale. Ciascuno dei dieci percorsi di apprendimento è stato sviluppato con un format interattivo, che presenta quiz, presentazioni online, attività da svolgere in gruppo, strumenti di valutazione delle competenze. Secondo la metodologia dell'inquiry based learning, tutti i percorsi prevedono un’attività di ricerca e “investigazione”, per stimolare la formulazione autonoma delle domande, l’identificazione delle ipotesi da verificare e gli “esperimenti” da effettuare. Il tutto, partendo da casi studio reali e vicini all’esperienza diretta che molti giovani fanno ogni giorno della rete.

Milano - Primo giorno di scuola al Liceo Classico Tito Livio in via Circo (Marco Passaro/Fotogramma, Milano - 2020-09-14) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Open the Box
Open the Box

Iscrizioni fino al 31 ottobre

Fino al 31 ottobre sono aperte le iscrizioni per candidarsi a far parte del primo gruppo di docenti, educatrici ed educatori che porteranno Open the Box nelle proprie classi. In questa prima fase, i posti a disposizione sono 50. Nel corso dell’anno verranno poi lanciate altre call per partecipare. I docenti selezionati saranno affiancati dai tutor di Dataninja, che metteranno a disposizione sia materiali di auto-formazione, che un calendario di webinar e servizi di supporto online.

L'evento di lancio

Open the Box sarà presentato ufficialmente con un evento online sabato 10 ottobre 2020, dalle ore 10.00 alle 12.00, con una diretta sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di Dataninja. Per rendere interattivo e coinvolgente anche questo primo intervento verranno proposti dei brevi quiz con le persone connesse. Con Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi, fondatori del progetto Tlon, parleremo di intelligenza artificiale e disinformazione, per capire come i meccanismi che stanno alla base degli algoritmi e delle piattaforme digitali possono influire sulle nostre percezioni della realtà. Crescendo con i filtri di Instagram e le app per montare video da smartphone, le nuove generazioni hanno l’occhio più allenato a riconoscere immagini sintetiche o fotografie manipolate. Queste abilità non sono però automaticamente connesse ad adeguate riflessioni. Ne parleremo con Fabiana Zollo, ricercatrice e membro della task force del governo contro le fake news, Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale e Alessandro Marenzi, vice-direttore di SkyTg24. Verranno infine tirati in causa i meme, non solo per ridere, ma per riflettere sull’importanza dei nuovi linguaggi digitali e le loro ripercussioni sociali e culturali. Di questi temi discuteremo insieme Maria Grazia Mattei, presidente di MEET Digital Culture Center e Stefano Moriggi, docente dell’Università Bicocca.

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