Verona, nullatenente ma con 315 auto a suo nome. Percepiva reddito per Covid-19

Cronaca

Le auto erano a suo nome e alcune sono state usate da sconosciuti per commettere furti in appartamento e colpi ai bancomat. Aveva aperto partita Iva e richiesto il bonus dell'Inps

Dichiarava di non avere niente e percepiva il reddito per il Covid-19, ma in realtà aveva 315 veicoli intestati a suo nome. Lo ha scoperto la polizia Locale di Verona con l'aiuto del database "Giano", e le attività di indagine della procura di Milano con la sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri dell'Ufficio intestazione fittizia veicoli. Sulla carta, la 27enne veronese risultava, infatti, nullatenente, tanto che, in virtù di una partita Iva aperta per il commercio di auto, ha anche percepito il reddito d'emergenza. Ma nel corso degli ultimi 5 anni è diventata proprietaria di 315 veicoli che faceva movimentare senza dichiarare alcun reddito. E alcuni di questi suoi veicoli sono stati usati da sconosciuti per commettere furti in appartamento e colpi ai bancomat.

La donna ha fatto perdere le proprie tracce

La donna nel frattempo è riuscita a far perdere le proprie tracce tanto che il comando ha provveduto alla cancellazione dall'anagrafe. La procura di Milano ha invece emesso un provvedimento di blocco anagrafico per la veronese, già notificato al Pra e alla Motorizzazione, che le impedirà qualsiasi acquisto o vendita di veicoli. I veicoli a lei intestati sono stati tutti radiati e in caso di rintraccio sul territorio verranno immediatamente sequestrati e successivamente confiscati.

Indagata per truffa ai danni dello Stato

La donna è indagata per induzione in errore verso pubblici ufficiali del Pra e della Motorizzazione e per il reato di truffa ai danni dello Stato per l'apertura della partita Iva fittizia. I veicoli, che circolavano in tutta Italia con conducenti spesso protagonisti di fatti criminali, hanno accumulato in sanzioni al codice della strada, cartelle esattoriali, bolli, pedaggi autostradali una somma pari ad oltre 200mila euro. "Un caso in cui la realtà supera l'immaginazione - commenta l'assessore alla Sicurezza Daniele Polato -. Non c'è limite alla delinquenza di certe persone, che non esitano a compiere reati a danno della collettività sperando di rimanere impuniti".

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