In Commissione Antimafia, l'ex direttore detenuti e trattamento del Dap Giulio Romano ha parlato del caso del boss. L'errore cui fa riferimento riguarda la posta elettronica
Non c’è dubbio, la scarcerazione del boss Pasquale Zagaria, avvenuta durante l’emergenza coronavirus è avvenuta a causa di “un grave errore del mio ufficio”. Queste le parole riferite in Commissione Antimafia dall'ex direttore detenuti e trattamento del Dap Giulio Romano. L'errore cui fa riferimento riguarda la posta elettronica.
La scarcerazione di Zagaria
Pasquale Zagaria, fratello del capoclan Michele, fa parte dei 256 condannati o imputati per gravi reati scarcerati per ragioni di salute legate al rischio Covid. Secondo quanto sia apprende, ci sarebbe stata una “svista nell'ufficio già sovraccarico di lavoro per l'emergenza Covid”. La scarcerazione, dunque, sarebbe “stata resa possibile da un indirizzo di posta elettronica sbagliato e dalla conseguente mancata ricezione di una mail da parte di un funzionario del Tribunale di Sassari", ha detto Giulio Romano. Che ha poi spiegato di aver scelto di sua sponte di dimettersi e lasciare l'ufficio proprio dopo “l’errore-svista”. Il ministro "Bonafede – ha spiegato - non mi ha mai chiesto di dimettermi, così come non lo hanno fatto il capo e il vicecapo del Dap. Anzi, il vicecapo mi ha detto che secondo lui non dovevo andare via".
Morra "esterrefatto", Romano torni in audizione
Immediata la reazione del presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, che si definisce “esterrefatto” e ha invitato Romano a tornare in Commissione fissando per il 17 giugno la prosecuzione dell'audizione.