Lampedusa, in fiamme i cimiteri dei barconi di migranti: VIDEO

Cronaca

Le colonne di fumo, altissime e visibili anche a parecchia distanza, sono state domate solo all'alba. Nessun dubbio sul fatto che i due incendi siano di natura dolosa. I carabinieri si occupano delle indagini, predisposte dalla Procura della Repubblica di Agrigento

I vecchi barconi utilizzati dai migranti per arrivare fino a Lampedusa, stoccati in due zone dell'isola, sono stati dati alle fiamme. I roghi sono divampati nell'area attigua al campo sportivo e nel deposito di Capo Ponente. Le colonne di fumo hanno invaso l'isola e per tutta la notte l'hanno avvolta in una spessa coltre nera. Le fiamme sono state domate solo parecchie ore dopo. 



Incendi di origine dolosa

 

A rallentare le operazioni di spegnimento, da parte dei 15 pompieri in servizio, anche un problema tecnico: alle 5 di mattina è finita l'acqua a disposizione del distaccamento aeroportuale dell'isola. I vigili del fuoco iniziato dunque a riempire le autobotti direttamente dal mare e solo all'alba hanno ultimato le operazioni di spegnimento. Nessun dubbio sul fatto che i due incendi siano di natura dolosa. 

A Lampedusa la situazione è molto tesa

 

Gli incendi delle imbarcazioni dei migranti a Lampedusa rappresentano "un grave gesto alimentato da qualcuno che ha interesse a destabilizzare il clima politico e di convivenza civile sull'isola". Queste le parole dell'eurodeputato e vicepresidente della Commissione Libe a Bruxelles, Pietro Bartolo. Da anni, aggiunge lui che è stato il medico simbolo dell'isola e che per anni si è occupato di prestare cure ai migranti approdati sulla terra ferma dopo lunghe traversate in mare, "i lampedusani, che vivono e vogliono continuare a vivere di turismo, aspettavano che quelle barche venissero rimosse. La situazione è molto tesa, probabilmente dovuta al disagio

conseguenza della crisi economica e sociale. Ma tutto questo non rappresenta i lampedusani, che al contrario hanno espresso una condanna unanime per questo gesto".  

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