Navigli e coronavirus, molto dipende da noi

Cronaca
Roberto Palladino

Roberto Palladino

©Ansa

Uno dei luoghi simbolo della movida cittadina sarebbe potuto essere monitorato diversamente. Ma a Milano, come nelle altre città, sono decisivi i nostri comportamenti virtuosi. L’opinione del vicedirettore di SkyTg24 Marco Marini

No, l’uso del teleobiettivo non è rilevante. Il mezzo di comunicazione ovviamente non è mai neutro ed è palese che se quelle fotografie fossero state scattate senza zoom l’effetto sarebbe stato meno impressionante, ma il dato di realtà rimane: ai Navigli giravano decine di persone senza mascherina e a distanza inferiore a quella di “sicurezza”.

Ovviamente non c’è da stigmatizzare solo chi passeggiava in quella zona: stesse scene, documentate anche dai cronisti di Sky Tg24, nei piccoli giardini comunali disseminati tra i palazzi della città. Consessi simili anche a Roma, Napoli, Palermo, dove tra l’altro in pieno lockdown abbiamo visto grigliate sopra tetti condominiali. Probabilmente ciascuno di noi ha una storia di divieti aggirati da raccontare di questi primi sette giorni di “fase due”, durante i quali la voglia di riconquistare un po’ di libertà ha indotto alcuni nostri connazionali a spingersi oltre, fino ad assumere atteggiamenti potenzialmente pericolosi.

 

Sì, perché l’odore di primavera che ha invaso le nostre vie rischia di farci dimenticare che il virus è ancora tra noi, che molte persone continuano ad ammalarsi e oltre duecento, ogni giorno, a morire. Forse l’infezione è diventata meno letale? Aspettiamo che siano gli scienziati a confermarlo. Nel frattempo, nonostante l’allentamento delle misure di sicurezza, abbiamo solo una strada: quella di pensare al bene nostro e dei nostri cari, se proprio non vogliamo tenere in considerazione il bene comune.

 

Certo, suonano in qualche modo curiose le parole del Sindaco Sala, che ha tuonato contro le scene “vergognose” della Darsena. Ammetterete che non sarebbe stato difficile immaginare che uno dei luoghi simbolo della movida milanese avrebbe potuto essere proprio uno dei punti da monitorare maggiormente. Ma tant’è. Tra una settimana circa potremo verificare se le “infrazioni” di questi giorni, disseminate lungo tutta la penisola, avranno avuto effetti allarmanti sulla curva dei contagi. Speriamo di no, ma ricordiamo che molto dipende da noi, dai nostri comportamenti virtuosi, che ci sia o meno una pattuglia della polizia a ricordarcelo.

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