Cassazione: nulle le nozze della moglie omosessuale

Cronaca

Il Procuratore Generale si era opposto, parlando di decisione "discriminatoria" della libertà sessuale e affettiva della donna considerata affetta da "malattia psichica" 

Nozze annullate per una coppia pugliese che si è divisa dopo anni di matrimonio e 3 figli, anche a causa della omosessualità della moglie. La prima sezione civile della Cassazione, con un'ordinanza depositata oggi, ha convalidato il riconoscimento dell'efficacia nell'ordinamento italiano di una sentenza ecclesiastica con la quale era stata dichiarata, nel 2012, la nullità di un matrimonio celebrato nel 1990.

"Nessuna discriminazione"

I giudici di piazza Cavour, in particolare, hanno rigettato il ricorso presentato dalla procura generale della Cassazione, nel quale si sottolineava, oltre al rilievo per cui si era fuori da quei paletti posti dalla giurisprudenza che non ammettono annullamento di nozze con oltre 3 anni di convivenza, che "l'unica ragione fondante la decisione del giudice ecclesiastico, che si muove tra giudizio e pregiudizio, è l'omosessualita'" della signora, "biasimata a causa del suo orientamento sessuale e per questo considerata "affetta da disturbo grave della personalità". Secondo il pg della Suprema Corte, in questo modo, era stato violato il "limite dell'ordine pubblico interno e internazionale", con riferimento al "diritto fondamentale di vivere liberamente la vita sessuale ed affettiva sancito dalla Costituzione, dalla Cedu (la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali) e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonchè con riferimento al principio di non discriminazione".

 

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