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Coronavirus, la Toscana invita i positivi a trasferirsi negli “alberghi sanitari”

Cronaca

Nella Regione sono 3.500 le persone infette dal Sars-Cov-2 che stanno osservando la quarantena in casa. Un’ordinanza regionale, comunicata in videomessaggio dal governatore Rossi, le esorta ad accettare il trasferimento momentaneo nelle strutture ad hoc

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La Regione Toscana ha emanato un’ordinanza con cui invita le persone positive al coronavirus che stanno osservando la quarantena a casa - 3.500 in totale - ad accettare di trasferirsi temporaneamente negli “alberghi sanitari”. Si tratta di strutture, perlopiù hotel, temporaneamente convertite alla gestione dell'emergenza Covid-19. Chi acconsente sarà seguito quotidianamente da medici e infermieri, ma si può anche rifiutare il trasferimento. “È una misura di protezione maggiore per se stessi e gli altri”, ha spiegato in un videomessaggio su Facebook il presidente della Toscana Enrico Rossi. (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE GRAFICHE CON I DATI) Intanto, anche il Venento si prepara a individuare hotel idonei a ospitare malati di Covid-19 nel caso di sovraffollamento delle strutture ospedaliere.

Al 26 marzo disponibili 300 posti letto

Da alcune settimane, come ha fatto anche Milano, la Toscana ha iniziato a stipulare convenzioni con strutture alberghiere distribuite su tutto il territorio per l’istituzione degli alberghi sanitari. Queste strutture possono accogliere non solo i positivi asintomatici o con sintomi lievi e che quindi non necessitano il ricovero, ma anche i pazienti in dismissione dagli ospedali. Secondo quanto riferito dalla Regione, allo scorso 26 marzo le strutture riconvertite erano 14, per un totale di circa 300 posti letto. “Gli alberghi sanitari sono soluzioni molti importanti per garantire l’isolamento ed evitare il contagio intrafamiliare, oltre che per alleggerire il carico degli ospedali e garantire un livello di cura intermedia per i malati di coronavirus in sicurezza e in isolamento”, aveva spiegato Rossi.

Primi pazienti arrivati a Coverciano

Nel frattempo ieri, 6 aprile, sono iniziati i trasferimenti di contagiati da coronavirus al Centro tecnico della Figc di Coverciano, a Firenze, anch’esso trasformato in albergo sanitario e preso in carico dalla Asl. I primi ospiti della struttura, che abitualmente accoglie i calciatori della Nazionale, saranno 14 anziani della residenza “Il Bobolino” di Firenze, tutti soggetti asintomatici e autonomi. Successivamente le 54 camere disponibili a Coverciano, in fase di allestimento, accoglieranno altri ospiti.

In Veneto pronti hotel se mancano posti negli ospedali

Anche in Veneto la Giunta regionale ha approvato stamattina i criteri per individuare hotel idonei nei quali ospitare, in caso di carenza di posti letto negli ospedali, persone malate di Covid-19, con priorità per le strutture ricettive presenti nelle aree di Venezia-Mestre, Padova, Treviso e Verona. "Ci stiamo muovendo - ha detto l'assessore regionale al Turismo, Federico Caner - con la massima prudenza per non farci trovare impreparati in caso di estrema necessità. Se dovesse servire, noi saremo pronti". Sulle indicazioni delle autorità sanitarie e di Protezione civile, è stato stabilito che l'accoglienza possa avvenire in strutture classificate come alberghi-hotel alle quali, in base alle norme per far fronte a situazioni di “somma urgenza”, sia eventualmente affidata l'ospitalità dei malati. Gli alberghi, precisa la delibera, dovranno essere in un raggio di 20 chilometri dalla struttura sanitaria del territorio per il trattamento di Covid-19; la Protezione Civile e la Polizia locale saranno incaricate a individuare le strutture con cui stipulare una convenzione, la cui durata è stabilita sino al 31 luglio, con recesso anticipato senza indennizzo. Gli alberghi saranno utilizzati con la formula "vuoto per pieno" al prezzo provvisorio di 50 euro giornalieri per camera, compresi pasti e servizi.