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Coronavirus, Brusaferro (Iss): "Confermiamo il rallentamento dei contagi"

Cronaca

"Non c'è nessuna zona del Paese dove il virus non circoli", ha aggiunto, chiedendo di  tenere "molto elevata la soglia delle raccomandazioni e delle restrizioni adottate”. “Se ci sarà una fase due, questa dovrà essere graduale”, sottolinea Giovanni Rezza

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L'Iss conferma i dati di rallentamento dei contagi da coronavirus (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). Lo ha riferito il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa epidemiologica odierna. "Non c'è nessuna zona del Paese dove non circoli il virus", ha aggiunto, sottolineando l'alta diffusione di Covid-19 in alcune zone. Da qui l’appello per tenere "molto elevata la soglia delle raccomandazioni e delle restrizioni adottate”. 

Brusaferro: "No evidenze trasmissione nell'aria"

Secondo Brusaferro, "non ci sono al momento evidenze che il nuovo coronavirus circoli nell'aria. Questa via era nota in determinati contesti, come quelli sanitari, ma al momento la letteratura scientifica indica che le principali vie diffusione del virus sono quelle per droplet e per contatto". Il presidente dell'Iss ha poi annunciato che per l'uso dei tamponi arriva una nuova circolare del ministero della Salute. Serve "intercettare i casi sul territorio", ha detto.

"Ok a 50 aziende per produzione mascherine"

Sono 50 le aziende italiane autorizzate a produrre le mascherine chirurgiche con una capacità di filtraggio in linea con quanto prevedono gli standard, mentre soltanto un'azienda al momento è stata autorizzata anche alla commercializzazione, ha riferito Brusaferro. “Si sta valutando il modo in cui dovranno essere utilizzate le mascherine nella fase 2 del contenimento, ma le decisioni dipenderanno dalle informazioni relative alle via di trasmissione e dalla situazione relativa alla circolazione del virus nella popolazione”, ha aggiunto.

Rezza: "Senza misure molte più vittime"

“Senza misure, in sei mesi avremmo avuto immunità di gregge con un grande numero di morti e feriti”, ha affermato l'epidemiologo Giovanni Rezza, capo delle Malattie infettive dell'Iss e membro del comitato tecnico scientifico della Protezione civile. "Se avessimo mollato al Sud avremmo avuto tante Codogno”, ha aggiunto, parlando poi di "moderato ottimismo" per le regioni del Sud Italia. “Se ci sarà una fase due, questa dovrà essere graduale per minimizzare il rischio di una ripresa del numero dei casi”, ha poi ribadito, riprendendo le dichiarazioni del commissario della Protezione civile Borrelli di questa mattina, che aveva ipotizzato un eventuale avvio della fase due solo se i dati lo consentiranno (LA MAPPA DEL CONTAGIO IN ITALIA - LE GRAFICHE).

Locatelli: "Approvati otto studi sui farmaci"

Sono otto gli studi sui farmaci anti-Covid-19 al momento approvati dall'Agenzia italiana per il farmaco, ha invece dichiarato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css) Franco Locatelli. I test sierologici vanno validati in modo metodologicamente rigoroso, ha poi aggiunto, spiegando che "con i test sierologici per la ricerca degli anticorpi nel sangue sarà possibile avere un quadro completo dell'epidemia in Italia". Un quadro, ha specificato, che "sarà probabilmente diverso regione per regione".

I numeri del contagio

Secondo i dati diffusi il 2 aprile dalla Protezione civile in Italia sono 83.049 i malati; 13.915 i morti (+760); e 18.278 i guariti (+1.431). Il numero totale dei casi positivi è invece 115.242 (QUI LE GRAFICHE CON I DATI). Oltre un milione di casi nel mondo, i morti sono più di 53mila. Oltre 3,9 miliardi di persone, ossia metà circa della popolazione mondiale, sono costrette in casa.