Coronavirus, Conte risponde a lettera di infermiera: le sue parole non saranno dimenticate

Cronaca

Il premier, alla Camera, ha ricordato la lettera di un'infermiera dell'ospedale di Senigallia, impegnata nella lotta al coronavirus. In un post su Facebook aveva scritto: "Il mio lavoro vale più di 100 euro", riferendosi alla cifra proposta dal Cura Italia

Quello sfogo scritto su Facebook "non cadrà nel vuoto" (VIDEO DEL DISCORSO ALLA CAMERA): lo ha promesso Giuseppe Conte a un'infermiera dell'Ospedale di Senigallia, Michela V., 39 anni, che sul proprio profilo Facebook ha pubblicato lo scorso 21 marzo una lunga lettera, indirizzata al premier, in cui racconta le sue giornate lunghe e difficili in corsia, in questi giorni d'emergenza sanitaria per il coronavirus (LIVEBOG). Il presidente del Consiglio durante il discorso alla Camera del 25 marzo ha voluto da subito ricordare e ringraziare gli sforzi e l'impegno che operatori sanitari e medici stanno affrontando in questi giorni. E poi ha citato proprio la lettera dell'infermiera di Senigallia, che racconta della sua lotta al "maledetto virus" con turni che vanno dalle 7 alle 10 ore, della sua cattiva nutrizione a causa dell'eccessivo stress e della sua paura ogni volta che deve lavorare nel reparto dei pazienti positivi al Covid-19. Ma poi sottolinea, a suo avviso, l'inadeguatezza della proposta contenuta nel "decreto Cura Italia" dei 100 euro di premio agli operatori sanitari. "Sa Signor Presidente Conte, io ringrazio Lei e il Governo tutto ma vorrei dirle che io non li voglio e le dico di tenerseli - scrive dalla sua pagina Facebook la signora Venturi.

La promessa

"I 100 euro, esentasse, non li voglio, non per essere maleducata - si legge ancora nella lettera -  ma perchè vorrei che lei, portandomi veramente rispetto, usasse quei soldi per farmi una promessa, che non vi scorderete di noi...rimasti in piedi senza mollare...e vorrei che Lei ascoltasse i nostri sindacati e migliorasse il contratto collettivo nazionale degli infermieri in Italia". Poi l'infermiera aggiunge: "Sarebbe tanto bello, ma tanto tanto, quando tutto sarà finito....perchè tutto questo finirà e andrà tutto bene e speriamo che ce la caviamo!". Proprio riallacciandosi a questa richiesta finale scritta nella lettera, il premier Conte ha promesso che le sue parole non saranno vane e il Governo se le ricorderà per risolvere alcune criticità, di organizzazione e retribuzione, che la categoria professionale degli infermieri è costretta ad affrontare. 

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