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Coronavirus, nuove ordinanze in Lombardia e Piemonte: quasi tutto chiuso

Cronaca

Provvedimenti in vigore dal 22 marzo. Prevista tra l’altro la chiusura degli uffici pubblici e degli studi professionali. In Lombardia niente attività motorie all’aperto. Fontana: "Situazione continua a peggiorare". Cirio: "Più grande emergenza da dopoguerra"

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Si inaspriscono le misure in Lombardia e in Piemonte per cercare di contenere la diffusione del coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI). Le due Regioni danno un'ulteriore stretta ai provvedimenti. L'ordinanza della Lombardia entra in vigore il 22 marzo e avrà effetto fino al 15 aprile. L'ordinanza del Piemonte, anche questa operativa da domani, sarà valida fino al 3 aprile  (LO SPECIALE - DOMANDE E RISPOSTE - MAPPA E GRAFICI DEL CONTAGIO - IL BOLLETTINO DEL 21 MARZO).

L'ordinanza della Lombardia

La Lombardia dispone - tra l'altro - la chiusura degli uffici, lo stop dei cantieri e il divieto di praticare sport all’aperto. “La situazione non migliora anzi, continua a peggiorare”, ha detto il governatore Attilio Fontana. Nella regione i morti sono oltre 3mila. Restano aperti i negozi di alimentari, le edicole, le farmacie, le parafarmacie, "ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro".

Le nuove misure

L'ordinanza della Regione Lombardia stabilisce, tra le altre cose, la sospensione dell'attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità; la sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali; la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza; la sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona. Disposto anche il fermo delle attività nei cantieri edili, con l'esclusione dai divieti di quelli legati alle attività di ristrutturazioni sanitarie e ospedaliere ed emergenziali, oltre a quelli stradali, autostradali e ferroviari. Sospesi tutti i mercati settimanali scoperti. Il comunicato della Regione spiega che la competenza sulla chiusura delle attività produttive è del governo, ma i rappresentanti delle associazioni di impresa hanno garantito che fin dalle prossime ore chiederanno ai propri associati di sospendere comunque tutte quelle produzioni che non fanno parte delle filiere essenziali.

Stop allo sport e alle attività motorie all’aperto

L’ordinanza firmata da Fontana prevede anche il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente. Un'ammenda fino a 5.000 euro è prevista per chi non rispetterà "il divieto di assembramento nei luoghi pubblici - fatto salvo il distanziamento (droplet)". È prevista, inoltre, la chiusura dei distributori automatici cosiddetti “h24”, che distribuiscono bevande e alimenti confezionati. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, valgono le prescrizioni su distanziamento degli utenti contenute nelle due ordinanze regionali già in vigore. “Resta affidata ai sindaci la valutazione di ampliare ulteriormente le disposizioni restrittive in base alle rispettive esigenze", si legge nella nota della Regione. “Le nostre autorità sanitarie ci impongono di agire nel minor tempo possibile. La situazione non migliora anzi, continua a peggiorare", ha detto il governatore motivando le nuove misure.

Rilevazione della temperatura corporea

Tra le novità, in Lombardia, anche la “rilevazione della temperatura corporea”. “Ai supermercati, alle farmacie, nei luoghi di lavoro, a partire dalle strutture sanitarie e ospedaliere, si raccomanda a cura del gestore/titolare di provvedere alla rilevazione della temperatura corporea", si legge nell'ordinanza. L'ordinanza include anche "la chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell'emergenza. Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all'entrata in vigore dell'ordinanza".

L'ordinanza del Piemonte

L'ordinanza del Piemonte vieta l'assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici. "Chiudiamo tutto quello che è possibile, in base ai poteri delle Regioni. Questa è la più grande emergenza dal dopoguerra", ha detto il governatore Alberto Cirio. I mercati saranno possibili solo dove sarà garantito il contingentamento degli accessi, l'accesso agli esercizi commerciali sarà limitato ad un solo componente per famiglia. Prevista anche la chiusura degli uffici pubblici e degli studi professionali, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e indifferibili, oltre alla possibilità di attuare lo smart working. Stop anche gli spostamenti verso le seconde case. Vietata, inoltre, la sosta e l'assembramento davanti ai distributori automatici 'h24' che distribuiscono bevande e alimenti confezionati. Bloccate anche le slot machine e disattivati monitor e televisori da parte degli esercenti. Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai, dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Ove possibile, dovrà effettuarsi la rilevazione sistematica della temperatura corporea presso i supermercati, le farmacie e i luoghi di lavoro. Disposto il fermo dell'attività nei cantieri, ad eccezione di quelli di interesse strategico.