Cadavere di una donna nel sacco a pelo, arrestata la nuora per omicidio volontario

Cronaca

I carabinieri hanno arrestato Adriana Gomes con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Indagato il marito, figlio della vittima. Il corpo della donna, ex funzionaria della Regione Toscana, fu ritrovato il 3 agosto a Riotorto (Livorno)

Svolta nell'indagine sulla morte di Simonetta Gaggioli, la 76enne ex funzionaria della Regione Toscana il cui corpo fu ritrovato il 3 agosto dello scorso anno in un sacco a pelo in un fosso a Riotorto (Livorno), lungo la Vecchia Aurelia. I carabinieri di Livorno, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, hanno arrestato Adriana Gomes, la nuora della vittima con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per concorso nei reati contestati alla donna è indagato il marito Filippo Andreani, figlio della Gaggioli.

Uccisa da una dose eccessiva di un farmaco

Ad uccidere la donna 76enne sarebbe stata una dose massiccia - circa 10 volte superiore a quella prescritta - di un farmaco che già assumeva. Secondo gli inquirenti, sulla base degli esiti dell'esame autoptico e degli altri elementi acquisiti nel corso delle indagini, l'arrestata negli ultimi giorni dello scorso luglio avrebbe somministrato alla vittima il farmaco in una dose massiccia e letale. La Gomes avrebbe poi trasportato, da sola, il cadavere fuori dalla sua abitazione di Riotorto e lo avrebbe caricato in auto, per poi abbandonarlo sul ciglio dell'Aurelia. Tale circostanza, spiegano i carabinieri, è stata confermata nel corso dell'esperimento giudiziale in incidente probatorio del 3 gennaio scorso. I motivi che avrebbero spinto all'omicidio, secondo gli investigatori, risiederebbero nel rapporto conflittuale con la Gaggioli. La donna è anche ritenuta responsabile dei reati di "truffa aggravata" e "indebito utilizzo di carte di pagamento". Inoltre avrebbe consentito l'accredito della pensione della vittima sul suo conto corrente bancario.

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