In un incontro tra l'ad Salini, il direttore di Rai1 De Santis e Amadeus, sono stati approvati il progetto del festival e la lista degli ospiti. Ci sarà quindi anche la giornalista al centro delle polemiche. Dovrebbe presentare un monologo contro la violenza sulle donne
Rula Jebreal sarà presente al Festival di Sanremo come ospite. Secondo quanto riferito dall’Ansa, la Rai ha dato il via libera alla presenza della giornalista, al centro delle polemiche politiche nei giorni scorsi. In un incontro avvenuto oggi, martedì 7 gennaio, tra l'amministratore delegato Fabrizio Salini, il direttore di Rai1 Teresa De Santis e il direttore artistico e conduttore Amadeus, sono stati approvati il progetto del festival e la lista degli ospiti proposta dallo stesso Amadeus. La giornalista dovrebbe intervenire sul palco dell'Ariston con un suo monologo sulla violenza contro le donne (CHI SONO I BIG IN GARA - ANCHE PAVONE E TOSCA ALL'ARISTON).
Le polemiche
Nelle scorse settimane sembrava arrivato un no, dai vertici Rai, alla proposta di Amadeus di invitare Jebreal. Poi ha preso corpo il dietrofront: si conferma la presenza della giornalista palestinese con cittadinanza israeliana, che da tempo vive negli Usa ma mantiene un forte legame con l’Italia, di cui è anche cittadina. Jebreal aveva attribuito l’iniziale esclusione a veti politici o dell’azienda legati all’area sovranista. A Gad Lerner, in un'intervista per Repubblica, ha raccontato: "Mi hanno telefonato pregandomi di fare io il passo, di rinunciare spontaneamente. Mi sono rifiutata”. Contro la sua presenza a Sanremo si erano schierati Salvini e Santanché, mentre dalla sua parte si erano dichiarati Italia Viva e molti esponenti del Pd, e anche il ministro Patuanelli.
Possibile intervento il 4 febbraio
Rula Jebreal potrebbe essere a Sanremo già durante la prima serata del 4 febbraio. All'Ariston dovrebbe proporre un monologo sulla violenza contro le donne e contribuire, con più di un intervento, a comporre il mosaico di voci che racconteranno il talento e la sensibilità femminile, ma anche i pregiudizi o i soprusi che le donne sono costrette ancora a subire.