Avellino, inneggia a Mussolini su Facebook: polemica sul vicesindaco di Cesinali

Cronaca

L'associazione “I giovani della Valle del Sabato” e le Sardine di Avellino chiedono le dimissioni di Pasquale De Vito: sulla sua pagina - ora non più visibile - agli annunci istituzionali alternava post con frasi come “Viva il Duce” e “Onore al Duce”

Una pagina social che alterna comunicazioni istituzionali e omaggi a Benito Mussolini. Accade a Cesinali, in provincia di Avellino, dove il vicesindaco Pasquale De Vito è finito al centro delle polemiche per i suoi post dedicati al Duce e alle conquiste del fascismo. A chiedere le sue dimissioni sono l'associazione “I giovani della Valle del Sabato” e le Sardine di Avellino, che auspicano che il numero due del Comune apra almeno “un canale istituzionale univoco, in modo da poter tenere informata la cittadinanza senza dover fare lo slalom tra un'effige e un busto del dittatore".

Video di Mussolini e frasi come “Onore al Duce”

I post del vicesindaco, amministratore di una giunta civica di ispirazione di centrosinistra e dipendente di un'azienda metalmeccanica, non sono più visibili dopo che alla pagina sono state applicate restrizioni della privacy. Ma qualcuno ha salvato e diffuso quei contenuti - alcuni risalenti anche al 2016 - che contengono frasi come “Onore al Duce”, “Viva il Duce” e “Questi sono i politici che servono ora”, scritto sopra un video intitolato “Mussolini trebbia il grano a Sabaudia: la folla lo acclama”.

“Sindaco e amministrazione prendano le distanze”

In una nota, l'associazione “I giovani della Valle del Sabato” invita l'amministrazione comunale e il sindaco di Cesinali a "prendere chiaramente le distanze dalle ideologie che ispirano il nostro Vicesindaco ". E spiega: “Sono decine i contenuti postati dal Vicesindaco che esprimono anche calorosamente il proprio sostegno o consenso nei confronti di quanto più antidemocratico sia esistito nel nostro Paese. Frasi inneggianti il fascismo ed in generale la dittatura più vergognosa che ha caratterizzato un periodo storico lontano quasi un secolo, non vorremmo più leggerle e soprattutto vorremmo che queste mentalità rimanessero ben distanti dalla cosa pubblica”. Dura anche la reazione del segretario nazionale del Psi, Enzo Maraio, che risponde con un post all'amministratore comunale irpino: "Vive la propria vita con 80 anni di ritardo - scrive - chi amministra una comunità è il primo baluardo delle istituzioni democratiche. Chiederò ai nostri rappresentanti in Parlamento di promuovere una interrogazione al ministro dell'Interno sul suo comportamento totalmente anti costituzionale".

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