Il corpo di Libero Foti era stato ritrovato lo scorso 2 novembre, su un balcone. Per gli inquirenti a ucciderlo è stata la sua convivente di origini ucraine, dopo una lite. La donna prima l'avrebbe soffocato con un sacchetto e poi avrebbe nascosto i resti del suo corpo
Ha confessato ed è indagata per omicidio la convivente di Libero Foti: secondo la ricostruzione degli inquirenti ha soffocato il 75enne con un sacchetto per l’immondizia. Poi la donna avrebbe chiuso il cadavere dentro alcuni sacchi, sistemandoli sul balcone, dove sono stati ritrovati il 2 novembre. La confessione è arrivata telefonicamente dall'Ucraina, nel corso di un primo contatto il 13 novembre scorso, al pm e agli investigatori. Poi lo ha confermato il 21 novembre in una successiva telefonata. Secondo la Squadra mobile di Trieste, la donna, di origini ucraine, avrebbe ucciso il convivente perché non voleva che tornasse nel Paese d'origine.
L'omicidio dopo una lite
Le indagini hanno anche accertato che la morte di Foti risalirebbe al 12 ottobre scorso quando, intorno alle 5 del mattino, la coppia avrebbe litigato, come testimoniato anche dai vicini di casa, in via del Veltro, a Trieste. Secondo le prime ipotesi, l’uomo avrebbe aggredito la convivente con un coltello e lei si sarebbe difesa colpendolo alla testa con una bottiglia. Poi lo avrebbe soffocato con il sacchetto di plastica e infine colpito con una lama al collo e a una mano. Dopodiché, avrebbe chiuso il corpo in alcuni sacchi di plastica nera e poi la testa in un altro sacco. Avrebbe quindi portato i resti sul balcone, al terzo piano, dove li ha avvolti in una coperta. Il cadavere dell'uomo è stato trovato oltre due settimane dopo, proprio sul balcone, dagli agenti aiutati dai vigili del fuoco allertati dai vicini che non vedevano la coppia da giorni. Sempre secondo le indagini, la donna soffre di una grave malattia. Dopo l’omicidio è partita per l’Ucraina, dove si troverebbe ancora oggi.