Carola Rackete: "Pronta a tornare in mare. Salvini? Non mi interesso di politica italiana"

Cronaca

La comandante della Sea Watch, che il 29 giugno ha forzato il blocco a Lampedusa per portare in salvo una quarantina di migranti, annuncia: "Se mi chiamassero andrei immediatamente". E non risponde alle parole pronunciate dall'ex ministro dell'Interno nei suoi confronti

“Sono pronta a salvare altre persone, siamo tutti pronti a ridiscendere in campo. Se mi chiamassero di nuovo andrei immediatamente, sarei pronta ad andare immediatamente”. Lo ha detto Carola Rackete (CHI È), la comandante tedesca della Sea Watch 3 che, nella notte tra il 28 e il 29 giugno, ha forzato il divieto di ingresso in acque territoriali italiane e di ingresso in porto a Lampedusa. Rackete, intervenuta durante la trasmissione Piazzapulita, ha spiegato di avere ancora la patente nautica per poter comandare un’imbarcazione, "e potrei continuare a lavorare sulla nave come prima".

"Non replico a Salvini"

Alla richiesta di una replica alle parole pronunciate nei suoi confronti dall'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini in occasione del raduno leghista della scorsa settimana a Pontida (“Viziatella comunista”), Rackete ha preferito non commentare :“Di professione faccio l’ecologista, quindi non mi interessa la politica interna italiana”

La sicurezza delle persone prima di tutto

Rackete è tornata poi alla notte in cui ha forzato il blocco a Lampedusa per far sbarcare i migranti salvati dalla Sea Watch: "Non è stata una decisione presa su due piedi, è stata ponderata e d'accordo con il personale medico a bordo dopo giorni e giorni di attesa”, ha spiegato, “ho sentito il peso della responsabilità sapendo che avevo a bordo persone, un bene prezioso, che rischiavano. E dunque la sicurezza e la vita delle persone è venuta prima di ogni conseguenza personale. Non avevo paura, soprattutto perché non stavamo agendo contro la legge internazionale", ha concluso.

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