Tre Cime Lavaredo, soccorsi alpinisti bloccati da 3 giorni. Rischiano di pagare 7.500 euro

Cronaca

La coppia di Barcellona aveva rifiutato per due volte l'intervento dei soccorsi. I due erano convinti di poter arrivare alla vetta da soli. Potrebbero dover pagare di tasca propria gli interventi del 118

Sono stati recuperati attorno alle 16 i due alpinisti spagnoli che da tre giorni erano bloccati su una parete delle Tre Cime di Lavaredo (Belluno). La coppia aveva rifiutato l’aiuto del Soccorso Alpino che per due volte aveva fatto alzare in volo un suo elicottero, nei giorni scorsi, nel tentativo di recuperarli. Proprio per i diversi viaggi compiuti dall'elisoccorso, i due ora potrebbero dover pagare un maxi-conto: la cifra può arrivare fino a 7.500 euro.

L'intervento del Soccorso alpino

La svolta è arrivata nel pomeriggio quando, grazie a un varco nella nebbia, l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano si è potuto avvicinare alla parete della Cima Ovest di Lavaredo, a 2.750 metri di quota. Il tecnico dell'elisoccorso ha raggiunto i due e li ha fatti spostare in un punto migliore per l'imbarco sull'eliambulanza. Le condizioni degli spagnoli erano buone e i due sono stati trasportati al Rifugio Auronzo.

I due no degli scalatori prima del recupero

L'odissea della coppia di Barcellona - 45 anni lui, 36 lei - era iniziata sabato 31 agosto. Dopo una notte all'addiaccio a metà della Via Cassin, i due avevano rifiutato il recupero con l'elicottero, arrivato sul posto. Erano convinti di poter proseguire da soli nella calata. Ma qualcosa non deve essere andato come programmato, nonostante i soccorritori avessero dato alla coppia le informazioni sul rientro. La madre di uno dei due alpinisti, che attendeva la coppia al Rifugio Auronzo, non vedendoli ritornare ha avuto un malore a causa dell'agitazione. La donna ha quindi chiesto questa mattina il secondo intervento del Soccorso alpino. Ma, ancora una volta, e nonostante le cattive condizioni meteo, i due spagnoli hanno rifiutato di essere imbarcati sull'elicottero, limitandosi a chiedere altre informazioni. Dopo le ulteriori sollecitazioni a farsi aiutare per il rientro, l'uomo non ha più risposto. Il Soccorso alpino ha continuato comunque a monitorare la cordata, finché non è riuscito a intervenire.

Rischio di maxi-conto per pagare i soccorsi: fino a 7.500 euro

I due avrebbero riferito ai soccorritori di aver rifiutato i precedenti tentativi di recupero perché erano convinti di essere ormai arrivati in vetta, mentre in realtà mancavano ancora un'ottantina di metri con un percorso abbastanza impegnativo. Per aver mobilitato varie volte il 118, ora i due rischiano di dover pagare a caro prezzo gli interventi dei soccorsi: le norme regionali prevedono che i costi dell'intervento in montagna, per chi è rimasto illeso, e a maggior ragione per chi si è messo volontariamente in una situazione a rischio, siano a carico dell'utente. La parcella, dato che l'elisoccorso vale 90 euro al minuto, può arrivare a un massimo di 7.500 euro. Non c'è invece alcun costo, se la persona soccorsa è affetta da patologie, o resta ferita e viene portata in ospedale. Nel stimare i costi, si va dai 200 euro del diritto di chiamata della squadra di soccorritori (altri 50 per ogni ora aggiuntiva), fino ai 90 euro per ogni minuto di elicottero. La fattura non è determinata nell'immediato, ma è decisa dal medico dell'unità sanitaria di riferimento per il 118 di quel territorio, una volta analizzate le relazioni sanitarie e quelle del Soccorso alpino.

La coppia era già stata soccorsa la settimana precedente

Ma questa non è stata la prima volta che la coppia di spagnoli si è trovata in difficoltà. La settimana scorsa, infatti, i due si trovavano con altri due alpinisti e sono stati soccorsi e recuperati sulla via normale della Cima Grande. In quel caso, gli spagnoli avevano subito accettato di farsi aiutare.

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