Porto di Civitavecchia: tensione tra polizia e gruppo di tunisini, agente estrae un’arma

Cronaca

Un video postato sui social mostra la discussione, nata a causa di una macchina che ostacolava il passaggio agli imbarchi. Un poliziotto si rivolge a uno dei presenti: "Ti sparo". La polizia di frontiera: "Scopo intimidatorio"

Al porto di Civitavecchia scoppia la tensione tra un gruppo di tunisini e la Polizia di frontiera, con urla, spintoni e un agente che a un certo punto estrae l’arma di ordinanza e si rivolge a uno dei presenti dicendo “Guarda che ti sparo”. Poi il video che mostra l'accaduto finisce sui social. La Polizia di frontiera fornisce la sua versione dei fatti: l’agente ha estratto l'arma "a scopo intimidatorio e al solo fine di evitare ulteriori sopraffazioni". A seguito della diffusione del video, spiega sempre la polizia del porto laziale, sono stati avviati degli accertamenti: "Qualora emergessero profili di responsabilità degli operatori intervenuti, questi ultimi saranno segnalati per i provvedimenti del caso". La discussione sarebbe nata perché il gruppo di tunisini non voleva spostare la propria auto che impediva l'accesso al porto.

La ricostruzione

La vicenda risale a mercoledì scorso, 26 giugno, intorno a mezzanotte, quando le guardie giurate in servizio nel porto di Civitavecchia hanno chiesto il supporto della Polizia al molo dove aveva appena attraccato la nave che sarebbe poi dovuta ripartire per Tunisi. I due agenti inviati sul posto, secondo quanto ricostruito dalla polizia, sarebbero però rimasti bloccati nei pressi di una rotatoria dove una Mercedes con targa francese impediva l'accesso sia in entrata che in uscita dal porto, bloccando diversi mezzi. Diverse persone hanno cominciato a protestare per il ritardo della nave, pretendendo di imbarcarsi immediatamente. Le guardie giurate hanno riferito inoltre agli agenti di essere state aggredite.

La versione della Polizia

Più volte, afferma ancora la polizia di frontiera, i poliziotti hanno tentato di calmare gli animi e di far spostare la Mercedes ma, per tutta risposta, sarebbero stati "accerchiati e strattonati fino a quando un cittadino tunisino colpiva all'addome uno dei due operatori". Secondo la polizia "offese e strattonamenti continuavano senza soluzione di continuità in una sproporzione numerica che imponeva agli operatori di richiedere ulteriore ausilio e costringeva uno dei due ad estrarre l'arma di ordinanza a scopo intimidatorio al solo fine di evitare ulteriori sopraffazioni". Sul posto sono poi arrivati anche dei carabinieri e dei finanzieri: la situazione si è tranquillizzata e tre tunisini che si erano scagliati contro i poliziotti sono stati arrestati.

Cronaca: i più letti