Le indagini sul decesso del piccolo avvenuto mercoledì nel parco acquatico avevano già portato all’iscrizione della madre nel registro degli indagati per omicidio colposo in cooperazione. Ora sono una decina in totale, tra cui bagnino e responsabili della sicurezza
Sono una decina le persone indagate per omicidio colposo in cooperazione in seguito alla morte del bambino di quattro anni probabilmente annegato mercoledì pomeriggio in una piscina di 'Mirabeach', area all'interno del parco giochi Mirabilandia di Ravenna. Il numero è emerso in seguito a un briefing in tarda mattinata tra gli inquirenti. L'unica formalmente avvisata, per ora, è la madre. Oltre a lei sarebbero sotto inchiesta anche il bagnino e gli addetti al servizio di sicurezza. Si stanno dunque individuando aree di eventuale responsabilità penale per chi aveva il compito di vigilare sul bimbo, cioè oltre alla madre, il servizio di salvataggio e la sua organizzazione interna. Alla riunione hanno partecipato, oltre ai Pm titolari Alessandro Mancini e Daniele Barberini, i carabinieri e ispettori della Medicina del Lavoro dell'Ausl.
La madre unica avvisata
La madre è stata avvisata, in ragione dell'interruzione dell'interrogatorio a suo carico. Sentita inizialmente come testimone, è indagata a piede libero per omicidio colposo in cooperazione. Nessuno di tutti gli altri è stato invece sentito: per questi, l'avviso di garanzia appare imminente in ragione dell'autopsia sul bimbo, il cui incarico verrà affidato domani. Al momento la Procura ravennate non ha rilevato violazioni in materia di sicurezza: per questo motivo non si sono poste esigenze di sottoporre a sequestro beni o cose del parco. Intanto il Comune di Castrocaro Terme, dove vive la famiglia della vittima, ha annunciato una giornata di lutto cittadino quando saranno celebrati i funerali.
Prime ricostruzioni
Secondo le prime ricostruzioni, nel pomeriggio di mercoledì il piccolo si trovava in una piscina per bambini vicino a uno scivolo, quando la madre gli avrebbe detto di attendere qualche istante fermo. In pochi attimi il bambino, forse attratto da un'animazione in corso, è riuscito a raggiungere un'altra vasca profonda un metro e dieci dove poi si è tuffato o è caduto. Il bambino era stato notato dagli addetti al salvataggio ma i tentativi di rianimazione da parte del 118 giunto sul posto, non sono serviti. Il Procuratore capo Alessandro Mancini, che coordina l'inchiesta dei carabinieri insieme al pm Daniele Barberini, aveva disposto anche delle verifiche dei tecnici della Medicina del Lavoro dell'Ausl sulla struttura dove è avvenuto l'incidente.