
Strage di Viareggio, i familiari delle vittime davanti al tribunale per la sentenza. FOTO
"Niente sarà più come prima", è lo slogan su diversi striscioni piazzati all'esterno del palazzo di giustizia di Firenze dove è stata confermata in appello la condanna a 7 anni per l'ex ad di Fs e Rfi Mauro Moretti

"Viareggio 29 giugno 2009, niente sarà più come prima": la frase compare su diversi degli striscioni esposti dai familiari delle vittime davanti al palazzo di giustizia di Firenze, dove oggi è stata confermata in appello la condanna per Mauro Moretti, ex ad di Fs e Rfi
La sentenza d'appello
In un altro striscione, la scritta "Niente sarà più come prima" è accompagnata dalle foto delle 32 vittime della strage ferroviaria
La sentenza d'appello
Un altro striscione ancora chiede "Verità, giustizia e sicurezza". Numerosi i familiari presenti in aula fin dalle prime ore della mattina: c'è chi ha trattenuto a stento le lacrime, chi ancora ha abbracciato il vicino di sedia per riuscire a gestire l'emozione del momento
La donna che rispose al 118 per prima muore alla vigilia della sentenza
I parenti delle vittime della strage di Viareggio, con cartelli e magliette con scritto "Noi non dimentichiamo", hanno atteso la sentenza fuori dal tribunale fiorentino
La donna che rispose al 118 per prima muore alla vigilia della sentenza
Tra i familiari delle vittime, in attesa del pronunciamento della sentenza di secondo grado, c'era anche Claudio Menichetti, padre di Emanuela, che morì a 21 anni, nella strage
La sentenza d'appello
Marco Piagentini (sulla destra), che nella strage nella stazione toscana, ha perso la moglie e i figli esce dal Palazzo di giustizia dopo la sentenza del processo d'appello
La sentenza d'appello
Non era in aula, invece Moretti, imputato di disastro, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, incendio
La sentenza d'appello
La Corte di Appello di Firenze ha condannato anche Michele Mario Elia (ex ad di Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia) a 6 anni, per accuse, a vario titolo, di omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario. Assolto invece Giulio Margarita (ex dirigente della direzione tecnica di Rfi e oggi dirigente di Ansf, l'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria) che in primo grado era stato condannato 6 anni e sei mesi. Il Pg aveva chiesto 12 anni e sei mesi. Per i giudici "il fatto non sussiste"
La donna che rispose al 118 per prima muore alla vigilia della sentenza
Uno scatto della stazione di Viareggio dall'alto, poco dopo la strage. La Corte di Appello di Firenze ha anche confermato la condanna a carico di Trenitalia e Rfi a pagare 700.000 euro per responsabilità amministrativa (ex l. 231/2001) nel processo per il disastro, ma ha cancellato le interdizioni societarie stabilite dal tribunale
La donna che rispose al 118 per prima muore alla vigilia della sentenza
Vigili del fuoco in una delle aree coinvolte dalle esplosioni provocate dalla fuoriuscita di gpl dalle cisterne trasportate da un convoglio merci deragliato verso mezzanotte del 29 giugno 2009, vicino alla stazione di Viareggio
La sentenza d'appello
Una panoramica della stazione di Viareggio, dopo l'incidente ferroviario. In totale, oltre ai 32 morti, si contarono anche 25 feriti, molti dei quali riportarono gravi ustioni
La donna che rispose al 118 per prima muore alla vigilia della sentenza
Alle 23:48 del 29 giugno 2009, il treno merci Trecate-Gricignano costituito da quattordici carri cisterna contenenti GPL, mentre stava per attraversare la stazione di Viareggio, deragliò per cause probabilmente legate al cedimento del carrello del primo carro cisterna, che trascinò fuori dai binari altri quattro carri
La sentenza d'appello
La cisterna del primo carro venne bucata da un elemento dell'infrastruttura e da essa venne fuori il gpl. Morirono subito 11 persone, investite dalle fiamme o uccise dal crollo di edifici; due persone morirono a causa di infarto. Il bilancio delle vittime si aggravò poi col passare dei giorni
La donna che rispose al 118 per prima muore alla vigilia della sentenza