L’elezione in autunno servirà per sostituire due componenti. Si è dimesso anche Lepre, è il terzo consigliere in due giorni. Per 5 togati il ministro Bonafede ha chiesto la procedura disciplinare. Spunta intercettazione di Lotti su Ermini: “Qualche segnale gli va dato”
Prosegue il caos sul Csm, il Consiglio Superiore della Magistratura, colpito dalla bufera sulle nomine nelle Procure. Il presidente della Repubblica Mattarella ha indetto elezioni suppletive per il 6 e 7 ottobre per sostituire due componenti. Oggi si è dimesso il terzo consigliere in due giorni: Lepre, dopo Spina e Morlini. Per tutti e tre, insieme ai togati Cartoni e Criscuoli (che si sono autosospesi) il ministro Bonafede ha chiesto la procedura disciplinare, avanzando contestazioni in più del Pg della Cassazione. Intanto spuntano nuove intercettazioni su Luca Lotti, ex ministro Pd. “Qualche messaggio a Ermini va dato”, è la frase pronunciata e registrata in una riunione del 9 maggio con Palamara e Ferri sulla nomina per il dopo-Pignatone alla Procura di Roma. “Un imputato ha contribuito alla scelta del procuratore”, ha scritto il Pg della Cassazione Fuzio nell'atto di accusa ai 5 togati del Csm. Ma Lotti si difende: “Su di me solo fango, incontri leciti e non ho commesso alcun reato”.
Mattarella indice elezioni suppletive per 6 e 7 ottobre
Come si legge in una nota del Quirinale, “In attuazione di quanto previsto dagli articoli 18, 26, 27 e 39 della legge 24 marzo 1958, n.195, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella sua qualità di presidente del Consiglio superiore della magistratura, ha oggi doverosamente indetto per i giorni 6 e 7 ottobre 2019 la elezione suppletiva di due componenti magistrati appartenenti al collegio di cui all'art. 23, comma 2, lettera b) della legge 24 marzo 1958 n. 195, informando di ciò il vice presidente del consiglio superiore della magistratura e il ministro della giustizia”.
La nuova elezione
Si tratta di eleggere due pm per sostituire Luigi Spina e Antonio Lepre, che si sono dimessi. I posti riservati al Csm ai pubblici ministeri sono quattro. E alle elezioni dell'anno scorso per il rinnovo dell'intero Consiglio superiore si erano presentati giusto quattro candidati: di qui l'esigenza delle suppletive per la sostituzione dei due consiglieri. Il discorso è diverso per i giudici: in questa quota le candidature erano più numerose dei seggi disponibili. Così esiste un bacino di non eletti al quale attingere per sostituire i consiglieri dimissionari. Al posto di Gianluigi Morlini, da oggi tornato a fare il giudice a Reggio Emilia, entrerà Giuseppe Marra. Con la conseguenza che cambiano i rapporti di forza all'interno del Csm. Con l'uscita di Morlini Unicost perde un consigliere a vantaggio di Autonomia e Indipendenza, la corrente a cui appartiene Marra e che ha come punto di riferimento Piercamillo Davigo.
Colle: sostituzione primo passo per voltare pagina Csm
Fonti del Quirinale sottolineano che la sostituzione dei dimissionari è il primo passo perché "si volti pagina" rispetto a quello che è successo nel Csm restituendo alla magistratura indipendenza e prestigio. Prestigio che le ultime vicende hanno "incrinato" tra i cittadini. Il presidente Mattarella ha scelto di indire le suppletive a ottobre perché la richiesta di scioglimento anticipato del Csm contrasterebbe con la necessità di cambiare le procedure elettorali da più parti richieste. Lo scioglimento immediato del Csm comporterebbe infatti la rielezione dei suoi membri con i criteri attuali mentre diverse forze politiche auspicano un cambiamento e chiedono una riforma delle norme di elezione. Quindi da oggi ad ottobre il Parlamento potrebbe intervenire sui criteri di nomina.
Si è dimesso anche il consigliere del Csm Lepre
Oggi si è dimesso il consigliere del Csm Antonio Lepre, che faceva parte del gruppo dei consiglieri che si erano autosospesi per la vicenda degli incontri tra magistrati e politici sui futuri assetti delle procure. È il terzo togato a lasciare dalle prime notizie dell'inchiesta di Perugia a carico dell'ex presidente dell'Anm Luca Palamara. "Respingo con fermezza ogni paragone o accostamento a chi si è reso responsabile di attività illecite o trame occulte e sottolineo di aver sempre agito nell'interesse dell'Istituzione, tentando di realizzare, fin dall'inizio del mio impegno consiliare, quanto promesso in campagna elettorale”, ha commentato Lepre nella lettera al vice presidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini.
Lotti intercettato: a Ermini qualche messaggio gli va dato
"Però qualche messaggio gli va dato forte”. Così l'ex ministro Luca Lotti parlava del vice presidente del Csm David Ermini nella riunione del 9 maggio scorso con consiglieri del Csm, Luca Palamara e Cosimo Ferri in cui si discuteva della strategia per la nomina del successore di Giuseppe Pignatone al vertice della procura di Roma. Uno dei consiglieri, ora autosospesi, raccontava di aver "problemi" con Ermini anche in Disciplinare. E Lotti commentava: "questo non va bene però”. Il Pg della Cassazione Riccardo Fuzio, nell'atto di incolpazione con cui ha avviato l'azione disciplinare nei confronti di 5 togati del Csm ha precisato che non c’è alcuna "casualità" nella riunione del 9 maggio scorso tra politici e magistrati. Non solo: appare di "cristallina evidenza" "la preventiva e sicura consapevolezza" da parte di "tutti i consiglieri presenti, della presenza di Luca Lotti, oltre che del dott. Palamara e del dott. Ferri che ne erano i promotori”.
La difesa di Lotti
Lotti si è difeso in un post su Facebook: "Ecco i fatti. In un incontro che si è svolto in un dopocena ho espresso liberamente le mie opinioni: parole in libertà, non minacce o costrizioni. È stato scritto che lì sarebbero state decise le nomine dei capi di alcune Procure, scelta che in realtà spetta al Csm. Quindi ho commesso reati? Assolutamente no - aggiunge - Ho fatto pressioni o minacce? Assolutamente no. La conferma, peraltro, è arrivata anche ieri dalle parole di Morlini, che ho incontrato una sola volta in tutta la mia vita".
Bonafede attiva azione disciplinare
In giornata il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha firmato la richiesta di procedura disciplinare nei confronti dei consiglieri del Csm autosospesi o dimissionari: Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, Luigi Spina e Gianluigi Morlini. Il Guardasigilli, condividendo a pieno il provvedimento del procuratore generale della corte di Cassazione, ha avanzato ulteriori contestazioni. Bonafede - come rende noto un comunicato del Ministero della giustizia - continua a muoversi nel solco di quella compattezza delle istituzioni che ha promosso fin dall'inizio della vicenda che sta investendo il Csm. “La situazione è chiaramente grave, e questa gravità va affrontata dalle istituzioni che devono rimanere compatte”, ha aggiunto ancora Bonafede.