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Caso procure, due consiglieri del Csm si dimettono dalla Disciplinare


Cronaca

Si tratta di Gianluigi Morlini  (corrente Unicost) e Paolo Criscuoli (Magistratura indipendente). La decisione arriva dopo che il Pg della Cassazione ha promosso l’azione disciplinare nei loro confronti e nei confronti degli altri due consiglieri autosospesi

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Due dei quattro consiglieri togati del Csm, che si erano autosospesi nei giorni scorsi, hanno presentato le dimissioni dalla Sezione Disciplinare. Si tratta di Gianluigi Morlini (corrente Unicost) e Paolo Criscuoli (Magistratura indipendente), che erano componenti supplenti del "tribunale delle toghe". Domani è convocato un plenum straordinario del Csm per provvedere alla elezione di chi dovrà sostituirli. Non si arresta la bufera sulle procure iniziata dopo l’inchiesta di Perugia in cui sono coinvolti diversi magistrati, a partire dall’ex presidente dell’Anm Luca Palamara, indagato per corruzione. 

L'azione disciplinare promossa dal Pg della Cassazione

La decisione arriva dopo che il Pg della Cassazione, Riccardo Fuzio, ha promosso l'azione disciplinare nei confronti dei consiglieri autosospesi (oltre a Morlini e Criscuoli, anche Corrado Cartoni e Antonio Lepre) per la vicenda degli incontri con  Palamara e i deputati del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti, sulla nomina del nuovo procuratore di Roma. L' avvio dell'azione disciplinare non comporta automaticamente la sospensione dal Csm che in questi casi è facoltativa, ma rende più difficile la resistenza dei consiglieri alle pressioni per dimettersi, come dimostra la decisione di Morlini e Criscuoli.

Quirinale: Mattarella mai intervenuto su nomine

Intanto, dal Quirinale fanno sapere che il presidente Sergio Mattarella non ha mai parlato con alcuno di nomine di magistrati né è mai intervenuto per esse. Gli unici interventi - afferma il Colle interpellato sulla vicenda - sono stati di carattere generale, per richiamare il rispetto rigoroso dei criteri e delle regole preposte alle funzioni del Csm. Inoltre l'ultimo incontro con Luca Lotti da quando è cessato dalla carica di ministro è avvenuto il 6 agosto del 2018 attraverso una visita di congedo, come avvenuto anche per altri ministri.