Migranti, arrivata a Pozzallo nave italiana con 62 persone: saranno accolte dalla Cei

Cronaca

L'imbarcazione ha recuperato i migranti nel Mediterraneo e ha attraccato nel porto siciliano. Le persone saranno prese in carico dalla Cei. Alarm Phone accusa Malta: La Valletta avrebbe ignorato richieste di soccorso. Il Viminale: "Operazione coordinata con Malta"

La nave commerciale italiana “Asso 25” con 62 migranti a bordo - 60 uomini e due donne provenienti da Costa d'Avorio, Gambia e Senegal - ha attraccato nel pomeriggio nel porto di Pozzallo e ha fatto sbarcare tutti. Le persone sono state recuperate ieri da un gommone e "verranno ospitate in strutture della Cei", ha fatto sapere il ministro dell'Interno Matteo Salvini. La notizia del salvataggio era stata diffusa inizialmente da Alarm Phone, che aveva parlato di 50 migranti. Il servizio di linea telefonica d'allarme per persone in difficoltà in mare aveva anche accusato Malta: i migranti - ha detto - avrebbero passato una notte alla deriva in acque maltesi senza che La Valletta, seppur informata, intervenisse. Ma oggi il Viminale ha fatto sapere che il soccorso è stato gestito in collaborazione tra l'Italia e Malta "in piena sintonia". Il ministero dell'Interno Matteo Salvini, inoltre, non avrebbe sollevato obiezioni e avrebbe ringraziato i vescovi "per la disponibilità a prendersi carico dell'accoglienza" di queste persone.

Lo sbarco a Pozzallo

Dopo l'arrivo in porto, sul pattugliatore è salito il medico marittimo Vincenzo Morello per il primo controllo medico. Successivamente i migranti sono stati trasferiti nell'hotspot di Pozzallo che riapre dopo 5 mesi di chiusura, data dell'ultimo sbarco. Due uomini sono invece stati ricoverati in ospedale: uno per cefalea e l'altro per ustioni. Dalle prime testimonianze si è saputo che i migranti non mangiavano da tre giorni e molti di loro sono stati trovati astenici e diseredati. 

La collaborazione con Malta

Inizialmente Alarm Phone su Twitter aveva esortato Malta "a prendersi le sue responsabilità e mandare soccorso" e poi aveva chiesto per i migranti "lo sbarco in un #PortoSicuro a Malta". Ma secondo quanto riferito dal Viminale, La Valletta, che aveva già soccorso centinaia di migranti, ha chiesto un supporto e da Roma è arrivato il via libera a dirottare "Asso25" - un rimorchiatore in servizio presso le piattaforme petrolifere a poche decine di miglia dalle coste di Tripoli - che era la nave al momento più vicina. Dopo aver recuperato i migranti in acque Sar maltesi, la nave si era diretta verso Lampedusa. Nella notte, poi, è arrivata la decisione di cambiare rotta e farla dirigere verso Pozzallo. "Questa operazione - hanno riferito dal ministero - conferma la doverosa attenzione per la tutela della vita, la proficua collaborazione con Malta e l'assenza di pregiudizi nei confronti di navi private che accettano il coordinamento degli Stati".

L'accordo con la Cei

Matteo Salvini ha dunque ringraziato la Cei, con la quale ha firmato un protocollo domenica scorsa in occasione dello sbarco di un centinaio di migranti soccorsi dalla Marina Militare. "I pochi che riescono ancora ad arrivare saranno a carico della Cei, accolti a spese del Vaticano e dei vescovi italiani, che ringrazio. Così ognuno fa la sua parte", ha detto Salvini. L'intesa, in realtà, si attiva di volta in volta e prevede che, in caso di necessità, la Cei si farà carico di reperire strutture presso le Caritas locali o altre associazioni, cui spetteranno poi i singoli accordi con le prefetture. Stando ai dati, nella prima settimana di giugno sono già arrivate oltre 300 persone, che si vanno ad aggiungere alle più di 700 di maggio: in 40 giorni sono dunque sbarcati oltre 1.100 migranti più della metà di tutti quelli arrivati dall'inizio dell'anno (1.878). Numeri che secondo il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, dimostrano che "è un'illusione pensare di fermare i flussi migratori, il processo va governato con un pizzico di umanità".

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