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Eruzione Etna, riaperto l’aeroporto di Catania. Ma vulcano fa ancora paura

Cronaca

Dalle 13 scalo pienamente operativo, dopo la chiusura di ieri per la nube di cenere. Altre scosse nel Catanese e nell'Ennese. Gli esperti avvisano: il vulcano non è ancora "stabilizzato". Coldiretti: allarme per produzione di agrumi e ortaggi

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Natale di preoccupazione alle pendici dell'Etna, la cui nuova eruzione ha causato un intenso sciame sismico. Dalle 13 è tornato pienamente operativo l'aeroporto di Catania grazie alla riapertura di tutti i settori dello spazio aereo. Lo scalo di Fontanarossa era stato chiuso a causa del pericolo rappresentato dalle ceneri del vulcano che fuoriescono dalle bocche sommitali. Sull'Etna sono in effetti diminuite le esplosioni di lava incandescente e, anche se l'eruzione rimane intensa, il livello di attenzione è sceso da rosso ad arancione. Il fumo, peraltro, è meno visibile a causa del maltempo (LE FOTO).

L'attività dell'Etna

Sull'Etna sono in effetti diminuite le esplosioni di lava incandescente e, anche se l'eruzione rimane intensa, il livello di attenzione è sceso da rosso ad arancione. Il fumo, peraltro, è meno visibile a causa del maltempo. I vulcanologi hanno sottolineato che l'Etna non è ancora "stabilizzato" rispetto a questa nuova "eruzione laterale", la prima da quasi 11 anni. Al momento, dalla frattura lunga due chilometri che si è aperta sotto il Nuovo cratere di Sud Est, fuoriesce una colata lavica che si dirige verso la desertica Valle del Bove, sul versante orientale del vulcano.

Le scosse

Oltre alla pioggia di lapilli, ad accrescere la paura soprattutto per gli abitanti di Zafferana Etnea, alle pendici del vulcano, ci sono le scosse di terremoto che si sono succedute per tutta la vigilia di Natale, di cui una di magnitudo 4,3. Le ultime scosse, in ordine di tempo, sono state registrate nella zona di Catania, a Biancavilla (magnitudo 3.4), Adrano (2.5), e nell'Ennese: due a Centuripe e due a Regalbuto. A Centuripe alle 14.39 la scossa è stata di magnitudo 2.7. 

Coldiretti: allarme per effetti della cenere su ortaggi e agrumi

Intanto la Coldiretti ha lanciato l'allarme per l'eventuale caduta della cenere lavica nelle campagne, dove si accumula su ortaggi e agrumi prossimi alla raccolta e li rende di fatto invendibili con gravi danni per gli agricoltori. Già in altre occasioni, viene ricordato, le polveri hanno macchiato e bloccato la maturazione dei frutti. Molto dipenderà dall'attività del vulcano e dalle condizioni meteo.