Giudice sotto scorta dopo essere stato minacciato nei commenti di un post di Salvini

Cronaca

Protezione per Gerardo Boragine “fatto oggetto di pesanti insulti” sui social. Il ministro dell’Interno aveva scritto “evviva la giustizia italiana” dopo l’assoluzione di 26 giovani processati dopo aver manifestazione contro di lui. Il vicepremier: ho diritto a parlare

Sarà affiancato dalla scorta il giudice Gerardo Boragine “fatto oggetto di pesanti insulti e gravi minacce" nei commenti a un post su Facebook del ministro dell'Interno Matteo Salvini. La decisione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Lucca è stata resa nota dall’Anm Toscana. L’associazione magistrati esprime solidarietà al giudice che ha assolto 26 giovani processati dopo una manifestazione del 2015. “Evidentemente aggredire e lanciare sassi per qualcuno non è reato. Evviva la 'giustizia' italiana. Io tiro diritto”, aveva scritto Salvini nel post, cui hanno fatto seguito i commenti minacciosi. Tra i diversi commenti al post del ministro dell'Interno qualcuno ha messo la foto del giudice, mentre altri parlano di “magistratura rossa" fino a chi scrive “Io direi cominciamo a insultare e a tirare sassi a questi giudici…".

Il post dopo l’assoluzione di 26 manifestanti

I 26 giovani assolti da Boragine, nel processo erano accusati di adunata sediziosa ed erano stati denunciati dopo una manifestazione contro Matteo Salvini durante un comizio a Viareggio nel maggio 2015. Il giudice li ha assolti perché "il fatto non sussiste". Nella nota l'Anm Toscana evidenzia come "le iniziative e le decisioni giudiziarie possono essere legittimamente criticate, con il rispetto del limite della continenza, che nel caso di specie indubbiamente è stato travalicato". Per questo l'Anm respinge "con fermezza, in quanto lesivi dei valori di terzietà, autonomia e indipendenza propri dell'intera Magistratura, gli attacchi immotivati verso i singoli magistrati che svolgono il loro mandato soggetti soltanto alla legge, senza condizionamenti e pregiudizi ideologici".

Salvini: "Ho diritto a parlare senza dover schivare pietre"

"Do tutta la mia solidarietà a chi si sente minacciato", ma "ritengo mio diritto e di chiunque parlare pubblicamente senza dover schivare pietre che volano ad altezza d'uomo", ha detto Salvini, commentando la decisione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Lucca. "Mi dissocio dalla violenza sempre e comunque", ha aggiunto il vicepremier, parlando in conferenza stampa a margine della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presso la Prefettura di Firenze. "Fuori di qui - ha aggiunto - c'era qualche buontempone che inneggiava a 'Salvini boia', sono tre disadattati come quelli che insultano nei post".

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