La videolettera di Riccardo Bocca a Franco Landella

Cronaca

Da tempo c'è un progetto per un collegamento ferroviario no-stop tra Foggia e Roma, ma esiste il rischio concreto che per complicazioni strategiche e operative tutto slitti al 2045

Ogni giorno oltre 5,5 milioni di persone si spostano per motivi di studio e di lavoro. Di questi, oltre 2 milioni si muovono in treno tutti i giorni, tra ritardi e cancellazioni, sporcizia o assenza di climatizzazione, avvisi inesistenti o guasti. I problemi dei pendolari sono stati al centro della nuova puntata di "Hashtag24, l'attualità condivisa", la trasmissione ideata e condotta dal vicedirettore di Sky TG24, Riccardo Bocca. 

Ospiti della dodicesima puntata sono stati: Maria Giaconia, direttore della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, Ivo Tarantino di Altroconsumo e lo studente pendolare Lorenzo Ziliani. Al termine della puntata Riccardo Bocca ha inviato una videolettera al sindaco di Foggia Franco Landella.

La videolettera di Riccardo Bocca

Carissimo Franco Landella, le invio questa videolettera perché c’è una questione importante da chiarire legata alla città di cui è sindaco – Foggia – ma anche idealmente a tutto il nostro Sud. Da tempo infatti c’è un progetto cruciale per i suoi concittadini che consiste nel collegamento ferroviario no-stop da e per Roma. Un simbolo, a modo suo e senza esagerare, di quel dialogo sociale e professionale tra la Capitale e le regioni meridionali.

Per sostenere questo progetto è nato addirittura un comitato che si chiama “Un baffo ferroviario per Foggia”, secondo il quale il finanziamento necessario è già disponibile, e secondo cui però esiste il concreto rischio che per complicazioni strategiche e operative tutto slitti al 2045.

Ora: il dato sconsolante è che il piano per avvicinare Foggia a Roma con la velocità ferroviaria è partito nel 2006, ma anno dopo anno il traguardo pare allontanarsi e assimilarsi alle tante opere incompiute del nostro Paese. Sensazioni, caro sindaco Landella, che demoralizzano sia chi vive nella sua città, sia chi sogna un Meridione libero dalla schiavitù di collegamenti ferroviari troppo spesso assenti o obsoleti.

Si batterà, per quello che può, affinché questa storia abbia un lieto fine?

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