Animalisti contro cacciatori, scontro tra i nemici della caccia e chi difende il diritto allo sparo nel rispetto delle regole. Ne parliamo stasera ad Hashtag24, l'attualità condivisa.
“Chiedo alle Regioni di fermare la caccia la domenica”. È questo l’appello lanciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa dopo l’ennesimo tragico incidente: un ragazzo di 19 anni ha perso la vita, durante il fine settimana in provincia di Imperia, per il colpo di un cacciatore mentre passeggiava nei boschi con il cane. Oppure il caso di qualche giorno fa dell’uomo ucciso per sbaglio dall’arma di un amico durante una battuta nelle campagne pisane, nona vittima stagionale secondo il conteggio dell’Associazione vittime della caccia. Il tutto sommato alle 114 persone offese da armi da caccia nell’arco del 2017, delle quali 30 colpite a morte e 84 ferite.
La Legge 157 del 1992
Numeri che si materializzano nel record di 4 vittime in Campania, in Calabria e in Sicilia e che accendono polemiche anche in merito alla Legge 157 del 1992 che agisce su un calendario venatorio diverso a oggi Regione per Regione. Cosi lo scontro tra animalisti e cacciatori, chi vede nella caccia un ponte tra antica tradizione e sport compatibile con l'ambiente e chi invece la cataloga come un passatempo crudele verso gli animali e gli stessi uomini. Senza contare le polemiche sull'inquinamento da piombo nei boschi, pari a 10 mila tonnellate annue e l’aumento delle licenze per caccia cresciute negli ultimi 4 anni del 3,46%.