Maturità 2019, ecco come cambia l’esame

Cronaca
(Foto archivio LaPresse)

Il Miur ha comunicato alle scuole le modifiche che entreranno in vigore dall’anno scolastico 2018/2019. Le prove scritte diminuiscono da tre a due, mentre i crediti accumulabili salgono da 25 a 40. Previste griglie nazionali di valutazione per le correzioni

Dall’anno scolastico 2018/2019 finisce l’era della maturità come la conosciamo. Il ministero dell’Istruzione, infatti, oggi ha inviato una circolare alle scuole per spiegare cosa cambierà dalla prossima sessione dell’esame di Stato: due prove scritte invece di tre, più importanza ai crediti e al percorso scolastico degli ultimi tre anni e griglie di valutazione nazionali per rendere la correzione degli scritti più omogenea. Ma queste sono solo alcune indicazioni, ha spiegato il ministro Marco Bussetti, che ha annunciato “momenti di formazione per gli insegnanti e le commissioni”, mentre “attraverso i canali di comunicazione del Ministero, sito e social, ci rivolgeremo anche a studenti e famiglie” perché “quando un esame cambia, bisogna stare al fianco della scuola e di chi quella prova deve superarla per fornire tutti i chiarimenti che servono”.

L’ammissione alla maturità

Come stabilito dal decreto Milleproroghe, il test Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro non saranno requisiti necessari per accedere all’esame. Bisognerà invece aver frequentato almeno i tre quarti delle ore previste dal piano di studi e avere la sufficienza in tutte le materie, compresa la condotta. Tuttavia, il Consiglio di classe potrà decidere di ammettere uno studente che abbia un’insufficienza, motivando la scelta.

Il voto finale e i crediti

Il voto finale dell’esame di maturità continuerà a essere in centesimi, con il punteggio minimo di 60 per superare la prova, ma da quest’anno scolastico i crediti varranno fino a 40 punti sui 100 totali (ora si può arrivare a 25). Inoltre, a chi sosterrà l’esame, entro gli scrutini di metà anno verrà comunicato come i crediti accumulati durante il terzo e quarto anno saranno convertiti in base alle nuove tabelle. Partendo dai crediti ottenuti dallo studente, alla commissione spetta un massimo di 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. La commissione d'esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, se lo studente abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di almeno 50 punti.

La prima prova

Nella prova scritta di italiano, prevista per il 19 giugno, gli studenti dovranno scrivere un tema scegliendo tra 7 tracce riferite a 3 tipologie di prove (finora erano 4) in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Ci saranno la: tipologia A (due tracce) - analisi del testo, la tipologia B (tre tracce) - analisi e produzione di un testo argomentativo, e la tipologia C (due tracce) - riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. L’analisi del testo avrà quindi due autori tra cui scegliere anziché uno e testi letterari dall’unità d’Italia a oggi, mentre la tipologia B consisterà in un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio di cui si chiede l'interpretazione seguita da una riflessione dello studente. Anche la tipologia C potrà avere un testo d’appoggio e riguarderà temi vicini all'orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti.

La seconda prova e le griglie di valutazione

La seconda prova, prevista per il 20 giugno, continuerà a essere basata su una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio. Ma ci sarà una novità (che comprende anche la prima prova): le commissioni avranno a disposizione per le correzioni delle griglie nazionali di valutazione, ossia dei parametri per ottenere dei giudizi più equi e omogenei a livello nazionale.

Le tempistiche

Il Miur ha anche comunicato che a gennaio saranno comunicate agli studenti le materie della seconda prova mentre a febbraio, con largo anticipo rispetto al passato, sarà pubblicata l'ordinanza relativa agli esami di Stato.

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