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Ponte Morandi, Autostrade: rispettati gli obblighi. Governo: indecenti

Cronaca

Il cda risponde al Ministero sul viadotto di Genova: puntuali adempimenti. Di Maio e Toninelli: farebbero bene a tacere. Spunta un nuovo video del crollo del 14 agosto: è in mano agli investigatori e non verrà diffuso

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Prosegue lo scontro tra il governo e Autostrade a più di due settimane dal crollo del ponte Morandi a Genova. Il cda di Autostrade per l'Italia, riunito per un aggiornamento sulla vicenda, ha "preso atto degli elementi di confutazione alla lettera del ministero delle Infrastrutture datata 16 agosto 2018 predisposti dalle strutture tecniche della società” e ha confermato la propria posizione: gli obblighi della società stabiliti dalla concessione sono stati rispettati in maniera “puntuale” (IL CROLLO DEL PONTEFUNERALI - FOTO - VIDEO).

Le reazioni di Toninelli e Di Maio

Dura la reazione degli esponenti dell'esecutivo: il ministro delle Infratrutture Danilo Toninelli, su Twitter attacca: "È incredibile sentir parlare Autostrade di 'puntuale adempimento degli obblighi' dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all'indecenza. Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza e servizi ai cittadini che viaggiano". Il vicepremier Luigi Di Maio ha rincarato la dose in un post su Facebook: “Autostrade dice di aver fatto 'un puntuale adempimento degli obblighi concessori' previsti dalla convenzione con lo Stato. Me la sono riletta tutta attentamente. Far crollare il ponte causando 43 morti non era nel contratto. Dai Benetton ci aspettiamo solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro. Per il resto consiglio ad Autostrade di tacere. Gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo".

Il cda deve rispondere al Mit

Intanto il cda di Autostrade e Atlantia dovrà finalizzare la relazione attesa dal Mit per sabato 1 settembre, in base alla procedura di contestazione avviata dal ministero lo scorso 16 agosto, dopo il crollo del ponte Morandi (COME FUNZIONA IL SISTEMA DELLE CONCESSIONI). “La lettera di riscontro ed i relativi allegati saranno inviati al Ministero nel termine assegnato”, ha precisato la società. Il cda ed il collegio sindacale, inoltre, "hanno rinnovato il proprio cordoglio per le vittime, il dolore per i feriti e la vicinanza all'intera comunità genovese ed alle Istituzioni".

L’avanzamento delle iniziative per Genova

Autostrade ha inoltre spiegato che durante il cda è stato fatto un aggiornamento in merito all'avanzamento delle iniziative annunciate lo scorso 21 agosto, "in particolare, gli aiuti alle famiglie colpite che hanno interessato più di 200 nuclei familiari, le iniziative di ripristino della viabilità cittadina, le ulteriori iniziative di agevolazione del pedaggio e l'avanzamento del progetto di demolizione e ricostruzione del ponte".

Giorgetti: "Primo obiettivo è la revoca della concessione"

Sulla questione della concessione è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che ha spiegato: “Primo obiettivo è la revoca, poi discuteremo politicamente come procedere" sulla gestione della rete autostradale. "Il fatto è talmente eclatante - ha detto - La responsabilità di Autostrade appare evidente. La vedo difficile pensarla diversamente".

Un nuovo video in mano agli inquirenti

Intanto, è spuntato un altro video di una telecamera fissa di una azienda che riprenderebbe chiaramente il momento del crollo del ponte. Il video è in mano agli investigatori e non è stato diffuso. "Le immagini - ha spiegato il procuratore Francesco Cozzi - non le possiamo divulgare per motivi investigativi. Se i vari testimoni oculari le vedessero rischierebbero di raccontarci una versione inquinata di come sono andate esattamente le cose. E così ci permette anche di escludere mitomani ". Nel frattempo, i consulenti della procura si sono incontrati con i procuratori e hanno iniziato a prendere visione delle decine di migliaia di pagine dei documenti acquisiti in questi giorni dalla Guardia di finanza. In previsione di un’indagine lunga e molto tecnica, la procura di Genova ha chiesto al ministero della Giustizia almeno altri due magistrati, visto che da mesi il palazzo di giustizia è sotto organico per la mancanza di cinque sostituti procuratori.