Chi era Franco Mandelli

Cronaca
(Fotogramma)

Il medico ed ematologo si è spento a Roma all’età di 87 anni. Fondatore del Gimema e dell’Ail, si è dedicato alla ricerca sulle cure delle malattie del sangue, in particolare del linfoma di Hodgkin. I suoi protocolli sono utilizzati in tutto il mondo

È morto oggi, 15 luglio, a Roma, il medico ed ematologo Franco Mandelli. Presidente del Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto (Gimema) e dell’Ail (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma Onlus), ha dedicato la vita a studiare e combattere le malattie del sangue.

Gli studi e le ricerche

Nato a Bergamo il 12 maggio 1931, dopo la laurea all’Università Statale di Milano e la specializzazione a Parma si dedica allo studio dei tumori del sangue alla ricerca sulle cure delle leucemie e dei linfomi, in particolare del linfoma di Hodgkin e delle forme promielocitiche delle leucemie acute. Autore di oltre 700 studi scientifici, i suoi protocolli sono utilizzati in tutto il mondo.

La fondazione dell’Ail

Nel 1969 Mandelli fonda l'Ail, una Onlus che opera sul territorio nazionale grazie all'attività di 81 sezioni provinciali che collaborano in stretto rapporto con i centri di Ematologia. Le attività delle sezioni vanno dal sostegno alla ricerca scientifica all’assistenza domiciliare, passando per la creazione di Residenze - case alloggio, l’acquisto di macchinari e attrezzature destinate ai Centri ematologici pubblici, l’acquisto o ristrutturazione di immobili e i finanziamenti per interventi di ammodernamento, ampliamento e creazione di reparti ematologici. Mandelli, negli anni, si impegna anche nella creazione di iniziative nazionali per raccogliere fondi per la ricerca scientifica e l’assistenza ai pazienti: le più note sono le Stelle di Natale, le Uova di Pasqua e la Giornata nazionale contro le leucemie, linfomi e mieloma che si svolge ogni 21 giugno. Dodici anni fa, nel 2006, inizia anche la raccolta di fondi tramite il 5 per mille.

La fondazione del Gimema e le ricerche sul mieloma multiplo

L’anno successivo alla fondazione dell’Ail, l’ematologo apre il primo Day-Hospital al Policlinico Umberto I di Roma, e nel 1982 fonda il gruppo italiano “Malattie Ematologiche dell'Adulto”, Gimema, con il coinvolgimento di un gruppo di centri di Ematologia italiani. Tra le ricerche svolte da Mandelli al Gimema, due in particolare riguardano il mieloma multiplo. La prima ha dimostrato la possibile efficacia di una cura di mantenimento nel mieloma con l’interferone, un farmaco non tossico. La seconda, utilizzata in tutto il mondo, aggredisce la malattia attraverso l'utilizzo di un farmaco a dosi molto superiori rispetto a quelle utilizzate normalmente, anche a costo di riduzioni importanti dei globuli bianchi e delle piastrine. Sempre nel 1982, Mandelli apre a Roma il primo centro pubblico per il trapianto di midollo osseo.

I riconoscimenti

Mandelli ha ricevuto nel 1987 dall'Accademia Nazionale dei Lincei il “Premio Nazionale per l'Oncologia” e la Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte. Nel 1993 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana, mentre nel 2001 ha ricevuto il premio “Adriano De Zan”. Infine, nel 2003, la Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica.

Le iniziative per finanziare la ricerca

Mandelli, oltre che per gli studi e la vita dedicata alla lotta contro le malattie del sangue, verrà ricordato anche per il suo lato umano, evidente sia nei rapporti con i pazienti che nelle tantissime campagne realizzate per raccogliere fondi per finanziare la ricerca. Oltre a quelle interne all’Ail, sono sue anche le idee di "Angeli sotto le stelle", "Trenta ore per la vita" e la "Partita del Cuore" che si gioca da anni allo stadio Olimpico.

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