La corte d’assise ha ribadito la decisione del gup del febbraio 2017 emessa con rito abbreviato: l’accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Il 23enne era stato ucciso a Roma nel corso di un festino a base di alcol e droga nel marzo 2016
Confermata la condanna a 30 anni di reclusione per Manuel Foffo, sotto processo per l’omicidio di Luca Varani, il 23enne seviziato e ucciso nel corso di un festino a base di droga in un appartamento alla periferia di Roma il 4 marzo 2016. La sentenza è della prima corte d'assise d'Appello di Roma che ha ribadito la decisione del gup del febbraio 2017 emessa con rito abbreviato. L'accusa per Foffo è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Della morte di Varani era accusato anche Marco Prato che si è suicidato in carcere il giorno prima dell'inizio del processo. Il 23enne fu ucciso con 30 tra coltellate e martellate nel corso di un festino: Foffo e Prato scelsero la vittima, secondo l'accusa, con l'intento "di uccidere".
La vicenda
L'omicidio di Luca Varani avvenne durante una festa a base di droga in un appartamento nella periferia romana, il 4 marzo 2016, dopo essere stato torturato per ore. La vittima al momento dell'omicidio aveva 23 anni e per la sua morte erano stati fermati due studenti universitari, Manuel Foffo e Marco Prato. Alla chiusura dell’inchiesta, i pm avevano contestato ai due ragazzi le aggravanti della crudeltà e dei motivi abbietti e futili. Nel provvedimento, il pm Francesco Scavo aveva ricostruito così la vicenda: "Dopo aver fatto entrambi ripetuto uso di sostanze alcoliche e stupefacenti nei giorni antecedenti l'evento e dopo essere usciti di casa nella mattinata del 4 marzo ed aver 'girato' in macchina per la vie di Roma alla ricerca di un qualsiasi soggetto da uccidere, o comunque da aggredire al solo fine di provocargli sofferenze fisiche e togliergli la vita, facevano rientro nell'appartamento di Foffo in via Igino Giordani". Una volta tornati a casa, i due avrebbero contattato Varani invitandolo a raggiungerli e, una volta che il ragazzo si era ritrovato nell’appartamento, erano iniziate le torture.