Sciatore morto sul Cervino, polizia: "Aiutateci a identificarlo"

Cronaca
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I resti dell’uomo, morto da almeno 60 anni, sono stati trovati il 22 luglio del 2005. Secondo le indagini, era alto un metro e 65, aveva una trentina d’anni e probabilmente non era italiano: forse per questo le ricerche non hanno dato finora buon esito

La polizia di stato, tramite un appello lanciato su Facebook, ha chiesto aiuto per dare un nome allo sciatore morto da almeno 60 anni, i cui resti sono stati trovati il 22 luglio del 2005 sul Monte Cervino. Dopo un’indagine storico-scientifica, in questi giorni gli investigatori hanno consegnato i risultati delle perizie, che potrebbero permettere di risolvere il mistero sulla sua identità.

L'uomo aveva 30 anni e probabilmente non era italiano

Dalle indagini è emerso che l’uomo, ritrovato a quota 3100 metri su un ghiacciaio in Valtournenche in località Cime Bianche, in Val d’Aosta, era alto un metro e 65 circa e aveva una trentina d’anni. Sulla camicia verde che indossava c’erano ricamate due iniziali, M.M. Per stabilire un presunto periodo della morte le indagini si sono basate sulla perizia di una moneta da cinque lire coniata tra il 1946 e il 1950, trovata nella tasca dei pantaloni da sci: questo particolare posizionerebbe il decesso non prima dell'inverno del 1950. Altri oggetti appartenuti allo sciatore fanno pensare che l'uomo potesse avere una vita agiata e che probabilmente non fosse italiano, ed è forse per questo che le ricerche nel nostro Paese non hanno dato finora buon esito.

Fondamentale potrebbe essere l’orologio

Fondamentale per l'indagine potrebbe essere l'orologio Omega che portava, un oggetto destinato alle coloni francesi in Tunisia, Algeria e Marocco che dal numero di serie risulta venduto l'8 febbraio 1950. Forse lo sciatore era francese, ma l'Omega potrebbe anche essere stato acquistato in Africa durante un viaggio, oppure potrebbe essergli stato regalato. Ritrovato anche un carnet da 60 corse per la funivia Breuil-Plan Maison. Malgrado il lavoro di perizia svolto, il mistero resta. "Quindi - è l'appello via Facebook - spargete la voce e parlatene con chi ha qualche annetto in più, chissà che ne esca qualche cosa di utile per noi. Mai dire mai".

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