L'ex ministro dell'Interno è stato dichiarato colpevole per l'affidamento di un incarico ad Expo a una ex collaboratrice. Assolto invece per le presunte pressioni per spesare un viaggio a Tokio ad un'altra assistente
L'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, è stato condannato in primo grado a un anno nell'ambito del processo in cui era accusato di pressioni illecite. L'ex ministro dell'Interno è stato dichiarato colpevole per aver affidato un incarico in Expo alla ex collaboratrice. Assolto invece dal reato di induzione indebita per le presunte pressioni per spesare un viaggio a Tokyo ad un'altra assistente. "Vengo assolto e condannato allo stesso tempo. Un colpo al cerchio e una alla botte", ha commentato Maroni.
Condannato per aver affidato incarico in Expo alla ex collaboratrice
I giudici della quarta sezione penale di Milano hanno condannato l'ex Governatore lombardo ed ex ministro dell’Interno, riconoscendolo colpevole solo di uno dei due reati che gli venivano contestati, ovvero la turbata libertà del contraente per l'affidamento di un incarico in Expo alla ex collaboratrice Mara Carluccio. È stato invece assolto "perché il fatto non sussiste" dal reato di induzione indebita: era accusato di avere effettuato pressioni illecite su Expo perché la società spesasse un viaggio a Tokyo a un'altra sua collaboratrice, Mariagrazia Paturzo. A Maroni è stata inflitta anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per la durata della pena, che è stata sospesa. Una sanzione che comunque diventerebbe esecutiva solo se la pena dovesse diventare definitiva nei gradi di giudizio successivi.
Maroni :"Vengo assolto e condannato assieme"
"Vengo assolto e condannato allo stesso tempo. Un colpo al cerchio e una alla botte": è il commento di Roberto Maroni alla sentenza del Tribunale di Milano che lo assolve dal reato di induzione indebita e lo condanna, a suo dire, "per una raccomandazione mai fatta". "Sono deluso, ma non mi scoraggio - fa sapere l'ex presidente della Lombardia - ribadisco la mia totale estraneità a qualsiasi comportamento illecito e proprio per questo sono certo che in appello verrò completamente assolto".
I giudici inviano atti alla procura per presunte false testimonianze
Con la sentenza di condanna a Maroni, i giudici hanno anche inviato gli atti alla procura per una serie di presunte false testimonianze, come chiesto dal pubblico ministero Eugenio Fusco. In particolare, gli atti sono stati mandati alla procura per le valutazioni del caso sulle deposizioni rese in aula dall'avvocato e deputata di Forza Italia Cristina Rossello e dalla 'storica' portavoce di Maroni, Isabella Votino. Entrambe avevano testimoniato sul capo d'imputazione per cui l'ex Governatore è stato assolto. Atti alla procura anche per le testimonianze di Mariagrazia Paturzo e Alberto Brugnoli, all'epoca dei fatti direttore generale di Eupolis, che aveva patteggiato la pena. Oltre a condannare Maroni, i giudici di Milano hanno anche inflitto un anno di carcere a Giacomo Ciriello, all'epoca dei fatti capo della segreteria dell'ex presidente, dieci mesi e venti giorni ad Andrea Gibelli, ex segretario generale della Regione, e sei mesi e 200 euro di multa a Mara Carluccio, l'ex collaboratrice dell'esponente leghista. Le motivazioni del verdetto saranno rese note tra 90 giorni.