Post contro Mattarella su profilo padre Di Battista, aperta indagine

Cronaca

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti con ipotesi di reato di offesa al capo dello Stato, per un post Fb riconducibile a Vittorio Di Battista che paragonava il Quirinale alla Bastiglia. Secondo il Corriere della Sera l’uomo sarebbe indagato

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, al momento “a carico di contro ignoti”, con l’ipotesi di reato di "offesa alla libertà del Presidente della Repubblica, in relazione a un post pubblicato su Facebook il 23 maggio, e poi rimosso, sul profilo di Vittorio Di Battista, padre dell'esponente del M5S Alessandro. Secondo fonti di piazzale Clodio, riportate dal Corriere della Sera, il padre di Di Battista è stato iscritto nel registro degli indagati. Secondo la giornalista Fiorenza Sarzanini del Corriere, “già nei prossimi giorni il padre di Alessandro Di Battista potrebbe essere convocato per l’interrogatorio”. Gli accertamenti finalizzati a identificare l'effettivo autore del post, che verrà poi formalmente indagato, sono stati affidati ai carabinieri del Ros. Intanto il padre dell'esponente pentastellato replica su Facebook: "Vi terrò al corrente ma sappiate che gli aranci non siciliani, mi causano bruciori di stomaco", scrive in quella che sembra una battuta legata all'iconografia che vuole proprio le arance il classico genere di conforto che viene portato ai detenuti.

La replica di Vittorio Di Battista

Vittorio Di Battista, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, cita "notizie giornalastristiche" che lo informano "dell'apertura di un fascicolo di indagine aperto sul mio conto, presumo per vilipendio" e aggiunge che "come tutti dicono, in questi casi, ho la massima fiducia nella Magistratura e la massima sfiducia nei confronti dei nostri 'reggitori'". E lancia un messaggio sullo stato del Paese: ""IL DEBITO. Oggi, 29/05/2018, alle ore 06,55 il debito pubblico ammonta ad euro 2.313.254.329. Auguri"

Il post incriminato

Il 23 maggio, sulla pagina Facebook di Vittorio Di Battista è apparso un messaggio in cui si esortava: “Forza mister Allegria, fai il tuo dovere e non avrai seccature”, con un chiaro riferimento al capo dello Stato. Poi il post continuava così: “Mi permetto di dargli un consiglio, un consiglio a costo zero. Vada a rileggere le vicende della Bastiglia, ma quelle successive alla presa. Quando il Popolo di Parigi assaltò e distrusse quel gran palazzone, simbolo della perfidia del potere, rimasero gli enormi cumoli di macerie che, vendute successivamente, arricchirono un mastro di provincia. Ecco, il Quirinale è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue”.

La rimozione del post

Più tardi il post era sparito dal profilo. E lo stesso Di Battista ha chiarito la situazione con un secondo messaggio lamentandosi di non averlo cancellato ma che era stata la piattaforma social ad aver oscurato il post incriminato.

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