Crotone, trovati monili e reperti archeologici nascosti in una stalla

Cronaca
Gli oggetti sono stati trovati durante una perquisizione dei carabinieri (archivio Fotogramma)

I Carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, hanno rinvenuto un vero tesoro archeologico. Denunciato un commerciante di 68 anni per riciclaggio ed appropriazione di beni dello Stato

Un vero e proprio tesoro archeologico era nascosto in una stalla a Cirò Marina, in provincia di Crotone. A trovarlo sono stati i carabinieri della compagnia locale durante un'operazione di controllo.

I reperti sequestrati

I militari hanno rinvenuto gli oggetti durante una perquisizione che aveva come obbiettivo la ricerca di armi e materiali esplosivi: nel corso dell'operazione hanno invece trovato, nascosti in un armadio all'interno di una stalla, diversi reperti di pregevole fattura. Si tratta di una quarantina di pezzi individuati all'interno di un'azienda agricola di Punta Alice a nord di Cirò Marina. Nel corso di una conferenza stampa, i militari hanno reso noto che tra i reperti sono c'erano vasellame e bronzi dell'età del ferro, ceramiche decorate di età ellenistica, diverse fibule da parata, orecchini, bracciali, ma anche armi e collane per bambine ed un peso per telaio. Secondo una prima analisi, gli oggetti fanno parte di corredi funerari trafugati probabilmente da tombe nel cirotano.

Denunciato un commerciante

Tutti i reperti recuperati erano in possesso di G.P., commerciante di 68 anni, legato ad ambienti criminali della cittadina, ora denunciato per riciclaggio ed appropriazione di beni dello Stato. Maria Grazia Aisa, funzionaria della Soprintendenza archeologica responsabile dell'area di Cirò Marina, ha spiegato che i reperti "non hanno un valore particolare, ma si tratta comunque di oggetti che, proprio perché spesso oggetto di mercato clandestino, non sono presenti in alcun museo della zona crotonese". Secondo il capitano Alessandro Epifanio, comandante dei carabinieri di Cirò, "il ritrovamento fa capire l'interesse criminale sull'archeologia. Chi li deteneva era raccoglitore di reperti che poi avrebbe messo in vendita".

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