In Italia quasi 1 milione di mamme sole con figli minori. I dati Istat

Cronaca

Giulia Virzì

Foto d'archivio: Ansa
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Sono 893 mila, pari all’86,4% dei nuclei familiari monogenitoriali con minori. Più della metà lavora ma la loro situazione economica spesso è critica: l'11,8% non ha per esempio i soldi per il mutuo. INFOGRAFICHE

In Italia c’è quasi un milione di madri che cresce i figli minori da sola. Si tratta della grande parte (893 mila, pari all’86,4%) dei nuclei familiari monogenitoriali con minori, ovvero di quelle famiglie in cui c’è un solo genitore: un milione e 34 mila in tutto. Più della metà delle madri sole lavora (più di quelle in coppia), ma la loro situazione economica è spesso critica: più di una su dieci vive in condizioni di povertà assoluta. Lo riferisce un rapporto Istat pubblicato lo scorso aprile.

Le mamme sole

I dati dell’Istituto si riferiscono al biennio 2015-2016 e descrivono un fenomeno in crescita, se si considera che nel 1983 le madri sole erano 468 mila. In poco più di trent’anni, sono quasi raddoppiate. Molto più bassa la quota dei padri soli, che rappresentano il 2,5% sul totale dei padri che vivono con i loro figli (0,8% nel 1983).
Nell'arco di 10 anni è aumentata la quota di madri fra i 45 e i 54 anni (da poco più del 20% al 31,8%) e calata quella con meno di 35 anni (dal 31,5% al 20,3%). La quantità maggiore di madri è comunque costituita dalle donne fra i 35-44 anni (45,3%). Perché sono sole? Quasi sei donne su dieci sono separate o divorziate, il 34,6% è nubile (in aumento di oltre il 15% in dieci anni) mentre è decisamente minoritaria (inferiore al 10% e in calo di più di 14 punti percentuali) la quota di vedove.

I figli

L’Istat stima che in Italia ci siano un milione e 215mila bambini fino a 17 anni che vivono solo con la madre, pari al 12,1% dei minori. Si tratta di una quota che è molto cresciuta rispetto al 1995-1996 quando si attestava al 5,3%.

Il lavoro

Per poter crescere i figli e mantenere una casa, le mamme sole sono spesso lavoratrici. Nel 2016 lavorava il 63,8% di queste donne. Poco meno di un quarto del totale era inattiva (ovvero non lavoravano e non erano in cerca di un’occupazione), l’11,8% era disoccupata (senza lavoro ma in cerca). Rispetto al 2006 la quota di occupate ha subito una forte riduzione per effetto della crisi: poco più di dieci anni fa era il 71,2%. La mancanza di lavoro si riflette sulla condizione economica delle madri sole, che è critica: quelle in povertà assoluta, ovvero incapaci di affrontare la spesa minima necessaria per acquisire i beni e servizi inseriti nel paniere di riferimento, sono l’11,8% del totale. A rischio di povertà o esclusione sociale sono il 42,1% e nel Mezzogiorno arrivano al 58%. Per fare un esempio più concreto, più della metà delle madri sole non può sostenere una spesa imprevista di 800 euro e neanche una settimana di vacanza. E quasi una su 5 è in ritardo nel pagamento di bollette, affitto e mutuo. E altrettante non possono riscaldare adeguatamente l’abitazione.

L’impiego del tempo e livelli di soddisfazione

Bollette e spese impreviste a parte, il livello di soddisfazione generale delle donne sole è però secondo Istat piuttosto alto: l’88,5% delle madri sole si dichiara soddisfatta della propria condizione di salute, l’84,5% delle relazioni familiari, l’83,5% di quelle amicali. Più bassa la quota di soddisfatte per il tempo libero, che si riduce a poco più della metà, anche se in termini di quantità le madri sole ne hanno all’incirca quanto ne hanno le madri di minori che vivono in coppia (2 ore e 44 minuti al giorno).

Le mamme sole straniere

Le madri (di figli minori) sole straniere in Italia sono 92 mila, il 10,4% del totale. Tra le madri in coppia la quota di straniere sale al 14,3%. Uno studio della Fondazione Ismu (che ha unito dati Istat e stime indipendenti su un campione regionale di circa tremila persone) ha stimato che una "madre straniera su 7 non potrà festeggiare la festa della mamma assieme  alla prole a causa della distanza".

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