Velisti dispersi nell'Atlantico, riprendono le ricerche in oceano
CronacaIl ministro degli Esteri Alfano: "Portogallo intenzionato a proseguire" le perlustrazioni in oceano per trovare Aldo Revello e Antonio Voinea, scomparsi il 2 maggio tra le Azzorre e Gibilterra
Moglie velista: "Sono su una zattera"
Rosa Cilano è convinta che i due velisti siano ancora vivi. E questo perché, ha spiegato, hanno azionato il dispositivo d'allarme dell'imbarcazione. Il dispositivo "non si aziona a contatto con l'acqua, ma manualmente. Questo significa che Aldo e Antonio hanno avuto il tempo di scendere sotto coperta e poi di risalire per lanciare la zattera di salvataggio". Cilano ha verificato grazie all'aiuto di esperti e velisti questo dettaglio "importante". "Se prima ero sicura al 90% che fossero su una zattera, adesso lo sono al 100%", dice. Quest’informazione è stata messa a disposizione delle autorità. L'azionamento dell'Epirb - acronimo che sta per Emergency position indicating radio beacons, in sostanza un trasmettitore radio che indica la posizione dell'imbarcazione in stato d'emergenza - insieme al lancio della zattera "non necessita più di 90 secondi", ha osservato. La donna ha anche fatto sapere che continuerà "a fare quanto possibile per tenere alta l'attenzione, per Aldo e Antonio".
Alfano: “Portogallo intenzionato a proseguire ricerche”
Del caso dei due velisti si sta occupando anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. "Il collega Augusto Santos Silva mi ha appena confermato, al telefono, che il governo portoghese è determinato a proseguire le operazioni di ricerca in mare di Revello e Voinea. Siamo in contatto con i familiari. Grazie al Portogallo per l'amicizia dimostrata", si legge sull'account Twitter della Farnesina.
Fregata italiana coordinata dal Portogallo
La fregata Alpino inizialmente era diretta a Norfolk, negli Stati Uniti, per una missione programmata ma ha deviato dalla rotta per mettersi sulle tracce dei dispersi. La fregata italiana, ha spiegato l'ammiraglio Donato Marzano, comandante in capo della Squadra navale della Marina, sarà coordinata dal Portogallo. "Bisogna fare i conti col carburante", ha spiegato, aggiungendo che "è comunque positivo che anche un pattugliatore portoghese parteciperà alle ricerche". A dare supporto anche un elicottero. "La speranza - ha osservato l'ammiraglio - è che i naufraghi si trovino sul canotto gonfiabile, sul quale potrebbero resistere per 5-6 giorni".
La collaborazione tra Roma e Lisbona
La Guardia Costiera italiana aveva chiesto formalmente alle autorità portoghesi di ampliare l'area di ricerca della 'Bright'. La richiesta è arrivata nella giornata di ieri al termine di una serie di contatti tra il Mrcc di Roma con le omologhe strutture portoghesi che hanno consentito di riprendere le attività. La Guardia costiera italiana ha fornito inoltre la piena disponibilità dei propri ufficiali in servizio all'Agenzia europea per la sicurezza marittima a Lisbona a collaborare con le autorità portoghesi e a fornire loro qualsiasi tipo di supporto.