Amianto all'Olivetti, in appello assolti tutti i manager

Cronaca
Lo stabilimento Olivetti di Ivrea e un'immagine di una recente udienza del processo

Per i giudici della Corte di Torino "il fatto non sussiste". Il processo è iniziato dopo i decessi, fra il 2008 e il 2013, di dieci operai dell'azienda di Ivrea. In primo grado tra i condannati anche i fratelli Carlo e Franco De Benedetti e l'ex ministro Passera

Tutti assolti perché "il fatto non sussiste". È questa la decisione della Corte d'Appello di Torino nei confronti degli imputati del processo per le morti da amianto alla Olivetti di Ivrea. In primo grado fra i condannati c'erano anche i fratelli Carlo e Franco De Benedetti, ai quali furono inflitti 5 anni e 2 mesi. Fra i 13 imputati c'era anche l'ex ministro Corrado Passera, condannato in primo grado a un anno e 11 mesi di reclusione.

L’accusa: "Daremo battaglia"

"Finché non saranno depositate le motivazioni non sapremo il perché di questa sentenza. Ma se emergeranno dei profili per l'impugnazione, la impugneremo. E daremo battaglia". Sono queste le parole di uno dei tre magistrati che hanno sostenuto la pubblica accusa nella decisione della Corte di Appello di Torino sul processo Olivetti. "Per ora - ha concluso - noi e la difesa siamo sull'1-1".

La vicenda e il primo grado

Il processo riguarda i casi dei dipendenti dell'azienda che si erano ammalati o erano deceduti per il contatto con sostanze nocive sul luogo di lavoro. Le imputazioni, a vario titolo, andavano dal concorso in omicidio colposo alle lesioni. Sono dieci gli operai morti fra il 2008 e il 2013 e che fra la fine degli anni 70 e l'inizio dei 90 lavoravano alla Olivetti. A molti di loro era stato diagnosticato un mesotelioma pleurico. In primo grado la Procura aveva chiesto la condanna per 15 dei 17 imputati e la sentenza aveva accolto questa linea. 

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