Falso Made in Italy, maxi sequestro di biancheria proveniente da Asia

Cronaca
L'operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Torino (Ansa)
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La Guardia di Finanza ha requisito a Torino circa cinque milioni di capi dal valore di oltre dieci milioni di euro. Dalle etichette risultava la provenienza italiana ma in realtà la merce arrivava da Cina e India. Due imprenditori denunciati

Sulle etichette figurava in bella mostra la dicitura "Made in Italy", ma la realtà era molto diversa. Oltre cinque milioni di articoli di abbigliamento, in larga parte di biancheria intima, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino.

La scoperta in un centro commerciale

La scoperta delle fiamme gialle è avvenuta in un noto centro commerciale per la vendita all'ingrosso di Settimo Torinese. Qui, come riporta  anche il quotidiano la Stampa, c’erano circa 200 mila capi d’abbigliamento con marchi contraffatti, destinati a essere venduti in Piemonte e Lombardia. Secondo l'etichetta, i prodotti erano italiani e realizzati con tessuti di ottima qualità ma in realtà provenivano dalla Cina e dall'India.

Scarsa sicurezza sul lavoro

L'operazione, coordinata dalla procura di Torino, ha riscontrato anche numerose carenze in materia di sicurezza sul lavoro nel centro commerciale di Settimo Torinese. La merce, accatastata ovunque, rendeva infatti inaccessibili le uscite di sicurezza e i mezzi antincendio. Seguendo le indicazioni nelle fatture, i militari sono arrivati ai depositi dell’importatore, in Lombardia. Due imprenditori italiani sono stati denunciati per frode in commercio e falsa indicazione di origine della merce. In tutto sono stati sequestrati circa cinque milioni di capi, per un valore di oltre dieci milioni di euro.

Tanti precedenti

Non si tratta certo del primo caso di truffe del genere. Lo scorso dicembre erano stati per esempio sequestrati 13mila capi di abbigliamento a Torino in una serie di negozi gestiti da imprenditori cinesi. Sui vestiti erano indicati materiali di pregio come lana, cachemire o alpaca, ma in realtà la qualità era decisamente inferiore. A febbraio, sempre a Torino, la Guardia di Finanza aveva invece sequestrato 16 milioni di prodotti, tra cui orecchini e piercing, risultata addirittura pericolosa per i consumatori.

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