Milano, il Festival dei Diritti Umani dal 20 al 24 marzo

Cronaca
Il tema del Festival dei Diritti Umani 2018 è la devastazione della Terra (pagina Facebook "Festival dei diritti umani Milano"))

 

Alla Triennale la terza edizione della rassegna organizzata da Reset-Diritti Umani che quest'anno rifletterà sulla devastazione della Terra. In programma dibattiti, incontri, film e mostre fotografiche

 

Dal 20 al 24 marzo la Triennale di Milano ospiterà la terza edizione del Festival dei Diritti Umani, l'evento culturale organizzato da Reset-Diritti Umani per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dei diritti, ma anche per denunciare le loro violazioni e dare rilievo a chi li difende.

L'edizione 2018

La rassegna, patrocinata tra gli altri dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dal Ministero degli Affari Esteri, proporrà per l'edizione di quest'anno il tema della devastazione della Terra. Una riflessione di ampio respiro per capire come i disastri ambientali incidano sui diritti di tutti. Tra i temi trattati ci saranno quelli dell'inquinamento, dei profughi ambientali, dell'impazzimento climatico, ma anche i segnali di una nascente consapevolezza sulla necessità di cambiare l'attuale stato delle cose. "La sfida è urgente – scrivono gli organizzatori - cambiare l'economia per proteggere la nostra casa comune, per garantire uno sviluppo sostenibile e, insieme, i diritti della nostra e delle generazioni future". Queste tematiche si articoleranno in due momenti della giornata: quello mattutino rivolto agli studenti delle scuole superiori che potranno assistere a proiezioni di documentari e testimonianze. La seconda fascia, quella pomeridiana, prevede una programmazione di documentari e film, spesso inediti; ma anche dibattiti con intellettuali e studiosi italiani e internazionali, dialoghi con testimoni e mostre fotografiche. L’ingresso al Festival dei Diritti Umani è libero e gratuito, fino a esaurimento posti.

Il programma del festival

L'obiettivo della terza edizione del festival è quello di allargare la platea delle scuole superiori che nelle due edizioni passate hanno coinvolto circa 5mila tra studenti e insegnanti. La novità del ricco programma di quest'anno è il live-streaming della Sezione Edu che trasmetterà in rete molti degli eventi attraverso il sito e il canale YouTube del Festival. Insieme alla sezione Edu anche quella Talk ospiterà gli interventi di studiosi, testimoni, scrittori, giornalisti italiani e internazionali, da anni impegnati sulle tematiche ambientali. Confermata anche per la terza edizione la collaborazione con Sole Luna Doc Film Festival che curerà la rassegna degli otto documentari in concorso che racconteranno diversi temi: dai cambiamenti climatici agli interessi dei grandi latifondisti. Sempre nella sezione Edu sono in programma cinque film speciali tra i quali "Punto di non ritorno" diretto da Fisher Stevens con Leonardo Di Caprio in qualità di viaggiatore ambientalista attraverso i cinque continenti.

I film internazionali e le mostre fotografiche

Cinque film internazionali saranno inoltre proiettati durante lo svolgimento del programma serale. La sezione, curata da Antonio Prata, contiene opere di vario genere legate dal filo comune della denuncia dei soprusi sulla Terra, la società e l'uomo. I titoli in cartellone sono "Grain" del regista turco Semih Kaplanoglu, "Petit Paysan" del francese Hubert Charuel, "Greetings from Fukushima" della scrittrice e regista tedesca Doris Dörrie, "Psiconautas, los niños olvidados" di Pedro Rivero e Alberto Vazquez, e "Lerd, a man of integrity" di Mohammad Rasoulof, regista iraniano vincitore a Cannes 2017. Infine la sezione fotografica che ripropone il contest #ioalzolosguardo che nel 2017 ha consentito di produrre progetti fotografici di livello internazionale. Due di questi saranno presentati in una mostra allestita durante le giornate del festival: si tratta del lavoro di Andrea Kunkl sul poliambulatorio di Emergency a Castelvolturno e degli scatti di Stefano Stranges sulle storie dei bambini emarginati in India. Un lavoro, questo, realizzato in collaborazione con Terre des Hommes e che racconta di giovanissimi colpiti dall'emarginazione sociale, di bambine e ragazze vittime di violenza, matrimoni forzati, stupri, discriminazioni, ma anche di quelle giovani che sono state salvate dall'intervento degli operatori internazionali.

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