Bomba a Fano: “Il pericolo è cessato, l'ordigno è a 2 miglia al largo”
CronacaL’annuncio del sindaco fa tirare un sospiro di sollievo alla città dopo il ritrovamento dell’ordigno bellico nel cantiere vicino alla spiaggia Sassonia. La bomba, ora in mare, era stata accidentalmente innescata e poteva esplodere entro 144 ore. Evacuate 23mila persone
La corsa contro il tempo
Quando si è capito che la bomba poteva esplodere, a Fano è partita una rincorsa a mettere in sicurezza un raggio di 1,8 km dal luogo del ritrovamento: sono stati evacuati anche la stazione e, parzialmente, l'ospedale Santa Croce, sono stati sospesi il servizio di Pronto soccorso, la circolazione ferroviaria e il traffico aereo per circa due km sopra la città, in cui è stato chiuso l'aeroporto. Il sindaco aveva deciso anche la chiusura delle scuole oggi: una decisione che rimarrà, in quanto la rimozione dell'ordigno, avvenuta prima dell'alba, non permetterebbe alle famiglie di organizzarsi diversamente con i figli.
Nei prossimi giorni si deciderà se far esplodere la bomba
"Abbiamo una grande organizzazione nel nostro Paese", ha commentato il sindaco quando l’ordigno bellico è stato imbragato e portato in acqua per essere trasportato al largo della costa di Fano. A quel punto la fase più delicata dell’operazione di rimozione della bomba dal cantiere era stata superata e il pericolo cessato. La macchina organizzativa ha coinvolto tutte le istituzioni, coordinate dal prefetto Carla Ciancarilli. Dalla Protezione civile alle forze dell'ordine, dalla Croce rossa al Reggimento Genio ferrovieri di Bologna dell'esercito - che ha curato la prima fase di rimozione dell'ordigno -, fino agli artificieri della Marina militare che hanno portato in mare e affondato la bomba. Solo nei prossimi giorni, 4 o 5, gli esperti decideranno se far esplodere l'ordigno in sicurezza o depositarlo in fondo al mare.